1. LA VENERE E IL VILLANO (PARTE PRIMA)


    Data: 01/06/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Sensazioni Etero Autore: Dunklenacht, Fonte: RaccontiMilu

    ... ginocchia erano ben scolpite ed attraenti, tanto che, tra una remata e l'altra, egli osò toccarle. Mentre lo faceva, mi voltai verso il fiume e le sue profondità, come per non dare importanza a quel gesto, che però mi aveva procurato un piacere infinito.- Signorina, non vorrebbe fare un tuffo in queste acque? - mi chiese il Villano, ridendo.- Le piacerebbe vedermi nuda, eh? - gli dissi, cercando di essere ilare quanto lui.- Perché no?- Uh, con che genere di uomo ho a che fare!Giungevano fino a me le voci degli uccelli che abitavano nella bonifica. Erano specie a me sconosciute, dalle ali piuttosto variopinte, dai versi secchi, striduli; quando si alzavano in volo, ondeggiavano malinconicamente in quell'aria autunnale e pareva scherzassero con l'acqua del fiume. Di tanto in tanto, nel bel mezzo della vegetazione che era cresciuta lungo le sponde, facevano capolino dei casoni, per lo più abbandonati, delle cavane fluviali per le barche, o delle baracche di legno dove, in caso di pioggia, era possibile ripararsi. Improvvisamente, mentre navigavamo su quelle acque appena increspate, ci imbattemmo in un'altra imbarcazione, che trasportava paglia e fieno. Il Villano alzò entrambe le braccia al cielo, come per salutare. Gli rispose il grido affettuoso del conducente dell'altra barca, il quale alzò allegramente il suo forcone in aria, onde replicare a quel saluto. A me parve che l'imbarcazione di colui che ci aveva salutati andasse alla deriva, mentre le canne palustri delle ...
    ... sponde continuavano ad ondeggiare nel vento lieve del mattino, come facevano sempre.- Dove mi conduce? - chiesi al Villano. - Anzi, non occorre che mi risponda: lo so già.- Alla mia fattoria, in mezzo ai campi e ai vigneti � mi disse lui. - Eravamo d'accordo che sarei venuto a prenderla con questo mezzo di trasporto e l'ho fatto.- &egrave vero!In quel mentre, un grande airone cenerino spalancò le sue ali e spiccò il volo; la sua maestà e la sua levità rapirono i nostri sguardi.- Quei capanni, che discerno lungo le rive, sono per la pesca all'anguilla? - chiesi a Mario il Villano.- Sì � mi rispose lui. - Ma mi pare non ci sia ancora la luna giusta.- Lei va mai a pescare?- Andavo una volta, con gli amici. Ora devo dedicare il mio tempo a coltivare i frutti della vendemmia!- Ah, già, la vendemmia! Che annata &egrave quest'anno?- Non saprei dirlo. &egrave più o meno come quella dell'anno scorso, solo che le piogge di settembre hanno un po' rovinato le uve e forse anche i vitigni.- Uh, guardi, quante anitre! E quanti aironi, che passeggiano nell'acqua bassa!- &egrave il loro momento. Fanno il primo pasto del giorno.Dopo aver proferito quelle parole, egli non mi rispose più per un lungo tratto del nostro tragitto. Cercai nuovamente di parlargli, senza ottenere da lui alcuna risposta. Non era un caso se lo chiamavano il Villano; forse, quell'uomo non trovò nulla da dirmi anche perché non capiva ciò che gli stavo dicendo, tanto era ignorante e bifolco. Ad un tratto, egli prese a ...