1. Monica. Una moglie si racconta -Raccolta di fatti ed esperienze scritte e sparse qua e la in rete.- 2


    Data: 01/06/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Monica Prof.

    sommata all’età adolescenziale lo rendevano un cocktail di aggressività, strafottenza e menefreghismo per le conseguenze dei suoi comportamenti. Era lì, nel bagno dove ero nuda. Ho fatto uno scatto per arrivare al telo per coprirmi: -Cosa ci fai tu qui? Vattene immediatamente! Lui ha detto: - Tanto ti ho già vista nuda! Io: - Come mi hai già vista? VAI FUORIIIIIII. Ma lui ha ribattuto: -E’ inutile che urli siamo soli. Vieni con me! Mi ha tirata per il braccio portandomi nella stanza dove la televisione accesa stava trasmettendo le mie prestazioni con Gianni e Simone. Terrore! Se era finita in mano al ragazzino, poteva essere stata fatta vedere o data a chiunque altro. Anche al bar. Come al solito, purtroppo, ci ho messo davvero poco a scaldarmi. Lui, afferrandomi un seno è riuscito ad eccitarmi. Lì in piedi mi ha toccato la figa accompagnandomi a letto, dove ha continuato a masturbarmi poi spalancandomele, si è piazzato tra le mie cosce e senza preliminari ha cominciato a fottermi. Appena è entrato mi ha procurato un orgasmo, ho stretto le cosce attorno ai suoi fianchi e lui ha cominciato a dire cose del tipo: - SIIIIII, lo sapevo ti piace, sei una puttana calda, hai la figa bollente, baciandomi il collo steso su di me palpandomi la coscia, ho sentito i suoi schizzi sbattermi sulle pareti della vagina proprio nel momento in cui stava per montarmi un altro orgasmo. Mi ha lasciato così, con l’orgasmo insoddisfatto. Stavo impazzendo. Ero stravolta, spossata, ma quell’ultimo ...
    ... orgasmo non arrivato mi faceva sentire un animale ferito, aggressiva, volevo ancora maschio per far cessare quello stato. Le mie dita sono servite poco nel tentativo di placcare lo stato in cui mi aveva lasciata Mirko, tanto che quando lui è uscito di casa ho anche pensato ad una qualsiasi scusa che mi permettesse di entrare da sola in quel bar, ma il pudore, la vergogna mi bloccavano. Le voglia era tanta, mi stava facendo uscire di testa, così come era tanta la paura di ammettere che mi sarei concessa al primo maschio che avessi visto passare per strada, magari incollandomi e strusciandomi addosso a lui, bello o brutto che fosse, sporco o pulito, gentile o rozzo, anzi mi veniva da pensare che se fosse stato uno schifoso maiale andava meglio, così da non impietosirsi se all'ultimo momento avessi dei rimorsi e mi volessi tirare indietro, con i miei no dai non farlo; basta! Non voglio più! Senza ascoltarmi mi avrebbe attaccato schiena al muro, frugata tra le cosce sotto la gonna, sentire che mi alza una coscia portandosela sul fianco e senza scrupoli con un colpo solo potente e deciso mi penetra li, per strada in un angolo semi deserto. 3 Circa due mesi dopo si è presentato in comunità un tizio dicendo di essere lo zio di Mirko, mi ha presentato uno stampato rilasciato dai Servizi Sociali del Comune che lo autorizzava a prelevare il ragazzino e tenerlo con lui per una giornata intera. Non era la prima volta che l’Ente pubblico ci mandava degli sconosciuti con delle decisioni che ...
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