Monica. Una moglie si racconta -Raccolta di fatti ed esperienze scritte e sparse qua e la in rete.- 2
Data: 01/06/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Monica Prof.
... fatto? Come e dove sarebbe finita? Una frase letta chissà dove o sentita in qualche film, magari in periodo universitario mentre studiava e le sue coinquiline, in periodi più liberi da esami guardavano la tv, le veniva alla mente: - Ti cedo a qualche bordello asiatico e lì, pregherai di morire rispetto a quello che ti faranno! In quei momenti, in quelle situazioni, questa frase le tornava spesso in testa! Ma lì, in quel momento, questi pensieri mentre sentiva quel pene in mano, vibrante, durissimo, caldo, che pulsava che lei, con il suo massaggio, con la sua mano aveva portato a schizzare lo sperma su quello strofinaccio e l’uomo che la frugava stuzzicandole le labbra della figa, il clitoride e la vagina stessa, non facevano altro che aumentare in maniera incontrollabile l’eccitazione che sentiva crescere dentro anche se solo pochissimi minuti prima aveva avuto un orgasmo che non si sarebbe neanche potuta immaginare così potente. Sentiva il calore tra le cosce riprendere vigore e ancora di più quando l’uomo le ha apertamente detto: - voglio scoparti, aprirti, spaccarti. Non adesso, non qui, ma oggi mi ti faccio di brutto. Non che non se lo aspettasse, anzi …….. ma sentirselo dire così apertamente da uno sconosciuto che stava prendendosi tutte le libertà e forse anche la situazione, il luogo e come era arrivata a quel punto, rendevano per lei tutto assurdo, un incubo. Ma da incubo, sentiva che man mano che si concretizzava, diventava sempre più eccitante e rispondeva ai ...
... bisogni che lei non aveva neanche minimamente creduto che mai avrebbe avuto talmente fino ad allora era riuscita a non farli venire fuori, ora a causa di quei trattamenti stavano esplodendo in lei, pretendendo soddisfazione. In tutti questi pensieri non si era accorta che Antonella, la sua collega insegnante di religione, si era avvicinata e avendo visto il tecnico con la mano immersa fino al polso tra le sue gambe mentre lei ancora aveva il pene in mano, si era bloccata come una statua di gesso non riuscendo né a distogliere lo sguardo ne a spiccicare parola. E’ vero che c’era buio, ma da lì vicino, con le luci anche se deboli della strumentazione e la piccolissima lampada che l’uomo aveva fissato al bordo del tavolo , la nuova arrivata non poteva non vedere. Il tecnico, Remigio, si era affrettato a dire, Rivolto ad Antonella: - non te lo aspettavi eh? Sì, anche lei, riferito a Monica, anche lei è dei nostri. Poi, proseguendo: - Noi prendiamo le migliori. Voi, con quell’aria da santerelline, quasi il sesso vi faccia schifo e lo consideriate non importante o addirittura quasi cosa sporca, siete di un eccitante mostruoso e quando poi lo fate, costrette o no, tirate fuori tutta la carica erotica che nascondete chissà dove. Quando vi lasciate andare siete più troie delle troie , a furia di reprimervi. Siete come le suore. Facendo cenno ad Antonella di portarsi al fianco opposto a quello occupato da Monica, appena ne ha avuto la possibilità ha cominciato ad accarezzarle le natiche e ...