I ricordi di Terry: 1) Sereno American Bar
Data: 15/08/2017,
Categorie:
Sensazioni
Etero
Sesso di Gruppo
Cuckold
Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu
... lasciai cadere in terra e li raccolsi, ma lui me li sfilò di mano e se li mise in tasca, ghignando. Me lo aveva fatto sentire da sopa i jeans e volevo vedere se davvero era tantaroba come sembrava alle mie mani: gli slacciai il bottone ed abbassai la zip e un cazzo durissimo, turgido, con una grossa cappella paonazza, sfrecciò fuori! Lui mi mise una mano sulla testa ed io non mi rifiutai: dovetti allargare ben bene la mascella -perchè era ben più grosso di quello, già soddisfacente, di mio marito- per farmela entrare in bocca e poi cominciare subito a succhiarla, gustando con la lingua la gocciolina subito spuntata in cima al suo bel cazzo. A Giorgio piaceva, lo capivo dai sussulti della sua asta, ma mi mise delicatamente la mano sotto il mento e mi fece alzare, baciandomi in bocca. Poi mi sollevò di peso e mi mise a sedere sul lavabo, sempre baciandomi: avevo capito le sue intenzioni ed aprii al massimo le gambe, divertita dalla novità: voleva scoparmi seduta sul lavabo. Controllò con due dita che fossi abbastanza eccitata, ma si insalivò in un lampo le dita e me le spennellò sulla fichina, ad ogni buon conto. Poi... poi sentii la sua grossa cappella sulle ninfe, e i suoi pollici che me le scostavano e poi lui che lentamente, con delicatezza entrava dentro di me e mi sforzava le mucose, ma facendomi sentire colmata. Ci mise un pochino per entrare tutto e si fermò un attimo per farmi abituare alle sensazioni. Avevo le braccia attorno al suo collo ed incrociai le ...
... caviglie sulle sue reni, mentre il suo grosso pistone cominciava a scorrere dentro di me, prima piano e poi a velocità sempre crescente e la mia fichina ruscellava il mio piacere. Come mi disse poi, Mario ad un certo punto realizzò che ero andata via già da un po' e, guardandosi in giro, non aveva più visto neanche Giorgio; troncò il confronto con l'amico ed alzandosi in piedi gli disse �Scusami un attimo...�, mentre aveva avuto l'impressione che Mario sorridesse impercettibilmente, sornione. Si era mosso verso i bagni, combattuto tra la paura di fare la figura dell'idiota -perchè non era successo nulla- o del geloso, o del cornuto e la speranza che fossimo chiusi in un camerino a trombare. Aveva fatto un profondo respiro e poi, come ci si tuffa in acqua, aveva aperto la porta, rimanendo impietrito. �Ma cazzo, accidenti!!! -ci investì- Ma non potevate chiudervi in un cesso? Se entrava qualcun altro, sai il casino che scoppiava???� Poi se ne andò, agitato, mentre io e Giorgio ridacchiavamo, divertiti della... monelleria. Mentre ci ricomponevamo in qualche modo, lui era tornato a sedersi ed aveva comunicato a Marco la sua scoperta e la assoluta mancanza di stupore di questi, avevano fatto intuire a mio marito che probabilmente i due furboni avevano programmato ogni cosa. Tornammo a sederci, ridacchiando e restammo nel locale ancora una decina di minuti. Poi Marco propose: �Andiamo a fare un giro in macchina...�; così uscimmo e tornammo sulla Volvo, Mario sempre davanti a ...