e n z o - Racconti Erotici

e n z o

... perso, quante scopate perse!

Muovo il bacino in modo da masturbarlo col ventre, mentre continuo a baciarlo

voluttuosamente. Sento che infila la mano tra i nostri corpi: penso che voglia menarselo.

Invece, cerca il mio pene moscio e lo masturba. Dopo un po' il risveglio: barzotto, se lo

prende in bocca e, come un'idrovora, lo succhia finché lo reputa abbastanza duro e

soddisfatto, di nuovo, se lo punta contro il buco.

Io non ne avrei più voglia, ma è eccitante vedere un maschio che vuole godere!

Inizio ad entrare ed uscire da lui che si offre aperto come un'orchidea. Il suo piccolo

sfintere vibra e palpita.

Glielo bacio.

Un concerto di mugolii di assenso mi inebria.

Sprofondo in lui la lingua e s'assesta per farne entrare la porzione più grande possibile.

Lo bacio in bocca, mentre con un paio di dita esperte gli accarezzo la prostata … come

gode! I gorgoglii continui, lasciano, ora, il posto ad un continuo mugolio che diventa

singhiozzo quando di nuovo mi ...

... immergo in lui.

La cavalcata ha un ritmo sempre più forte e gli affondi si susseguono: ben presto sento

di dover eiaculare le mie ultime possibilità. Mi sente colare in lui: “Di già?! Sei stanco?

Non vuoi più incubarmi?”

“Beh, sì! Sono un po' stanco … Continuiamo domani …”

Si inginocchia sopra di me, agitando il gran membro svettante: una lunga, conturbante

sega che finisce in un fiotto di sperma che mi raggiunge il petto e il viso.

Di nuovo, dopo essersi steso su me, mi bacia: “Non ci sarà domani. Domattina parto …”

Io, quasi già addormentato, lo accarezzo sulla schiena e, mentre sprofondo nel sonno,

sento che inizia inutili manovre per farmelo, ancora, rizzare.

Mi sveglia, che non son ancora le sette. Lo sento docciarsi, vestirsi, chiamare un taxi. Io

fingo di dormire, ma voglio vedere come andrà a finire … e va a finire che, prima di

uscire, mi posa, veloce, un castissimo bacio sulla fronte e se ne va verso l'aeroporto e

verso la sua dolce scimmiotta brasiliana..