1. La mia iniziazione (cap.2)


    Data: 03/06/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: cagnettabianca

    ... valigetta prese uno strumento somigliante a una grossa siringa senza ago. Non capivo ma sentii presto la sua efficacia. Me lo appoggiò al clitoride risucchiandolo all’interno mediante il tiraggio dello stantuffo. Quel pezzo delle mia carne ben presto ne rimase imprigionato e succhiato dentro senza pietà, bloccato come se fosse sottovuoto. Mi lasciò in quella posizione mentre le sue mani mungevano le mie tette e i miei capezzoli. Mi sentivo come una vacca alla sua prima mungitura. Legata e stimolata, bloccata e succhiata, pizzicata e stretta per la mungitura forzata dalla volontà del proprio padrone. Gli occhi di quell’uomo incontravano i miei portandomi a uno stato di disagio e vergogna mentre la sua superiorità prendeva il sopravvento e senza che me ne rendessi conto la figa si inondò di umori vaginali. Mi bagnai abbondantemente colando fino al buco del culo dove ancor una volta le sue dita profanarono l’accesso dilatandolo e penetrandolo. Venni stantuffata e ancora riprovai il suo cazzo che violentemente e senza pietà si conficcò dritto impalandomi fino all’intestino, facendomi sentire anche i suoi coglioni che sbattevano forti contro l’apertura del mio culo e tra le mie chiappe. I colpi si susseguivano inesorabili facendo sussultare il mio giovane corpo e presto una calda inondazione di sperma pervase tutto l’interno del mio deretano. Era come un clistere di liquido caldo che imposto con la forza alla fine fuoriuscì spruzzando tra le chiappe quando lui decise di ritirare ...
    ... il suo lungo e grosso cazzo.
    
    In quell’occasione non subii introduzioni vaginali, la verginità dell’imene fu salvaguardata. Lo sfondamento della figa fu rinviato. Deduco che venne rapito particolarmente dalla forma e dallo stato del mio culo. La mia timidezza, il mio candore,la mia docilità, la mia verginità, la mia inesperienza e la mia sottomissione crearono in lui un’attrazione di intrigo e eccitazione che lo condusse presto alla decisione di dedicarsi per parecchio tempo al mio corpo e alla mia mente. Stabilì che erano necessarie altre sue ispezioni mediche e accertamenti vari da espletare anche presso il suo studio. Avrebbe concordato con la mia matrigna e si sarebbero messi d’accordo sugli orari e giornate di ricevimento. Sarei rimasta con lui anche per più giorni come in un ricovero ospedaliero.
    
    Ascoltavo questa sentenza senza reagire e rassegnata rimanevo dolorante ancora immobile nelle sue mani.
    
    Avevo la fighetta irritata per il forte strofinio e sentivo il clitoride in fiamme e sproporzionato per essere stato ingabbiato così per parecchio tempo. Quando venni liberata da quella infelice posizione e concessa la seduta regolare posso asserire che non riuscivo ad avere una postura normale.
    
    Mi sentivo bruciare, ero dolorante e il clitoride fuoriusciva dalle grandi labbra. Provavo una stranissima sensazione , esso non stava più dentro le labbra della figa, ma ne fuoriusciva un pezzo che andava inerme a poggiare sulla sedia. Ormai era sproporzionato e in bella ...