Il cannolo
Data: 13/09/2017,
Categorie:
Etero
Autore: il demone, Fonte: EroticiRacconti
... evidenziando quanto quell'uomo ci tenesse ad accontentarla. «Poi si vede», rispose lui sornione. Il prete si avviò verso la porta e l'aprì facendo tintinnare la campanella. «Ci vediamo, Carmelo.» «Arrivederci», disse il signor Vincenzo. «Mi raccomando, tenga il cannolo caldo per me», disse la signora Sara ridendo, ma con gli occhi molto seri, fissi ai miei. «Che strano episodio!» pensai, ma avevo altro da fare, rientrai in laboratorio e iniziai a lavorare sui cannoli da preparare. Erano le sedici, avevo finito di riempire alcuni cannoli e sentii la campanella del negozio… era la signora Sara, con lo stesso vestito di prima, ma con i capelli attaccati a treccia e un rossetto rosso che risaltava molto sulla sua pelle candida. Lei era già davanti al bancone, il negozio era deserto e senza nemmeno salutarmi indicò un cannolo. «Mi dia quello.» Chinandosi allungò il braccio per indicarlo e la profonda scollatura del vestito si abbassò consentendomi di vedere il suo seno abbondante. Fissando il suo seno presi il cannolo. Era un cannolo medio, circa 15 cm, ripieno di ricotta e gocce di cioccolato, con alle estremità due mezze ciliegie candite, una per lato. Il rosso esaltava in mezzo al bianco della ricotta e al colore scuro della cialda impastata con il cioccolato. Avvolsi il cannolo in un tovagliolino e lo diedi a lei. La signora si alzò con il busto e allungò la mano per prendere il cannolo, lo afferrò con la destra, tenendolo tra il pollice e il medio e mantenendo larghe le ...
... altre dita. «È bello pieno!» esclamò, soppesandolo e facendo un sorriso malizioso. «Sì signora, a me piace riempirlo il più possibile di ricotta e far felici i mie clienti», affermai rivolgendole un sorriso altrettanto malizioso. Mi fissava con quei suoi occhi verde smeraldo, mentre portava in bocca il cannolo. Quando le sue labbra sfiorarono la ricotta si fermò, socchiuse un po’ gli occhi e stringendo le labbra uscì la lingua. Con la punta disegnò un cerchio sulla circonferenza della ciliegia, fece questo movimento per due volte. Poi poggiò le labbra sulla ciliegia, quasi a baciarla, succhiandola dalla base alla punta. Infine affondò la lingua nella ricotta, guardandomi ancora, e tirò via la ciliegia tra i denti per due, interminabili, secondi, che fecero sussultare il mio cuore e il mio pene. Allontanò il cannolo dalla sua bocca portandolo verso me. «Il resto lo mangio a casa.» Fece una pausa, mentre io presi il cannolo, lo misi su un vassoietto, lo incartai e lo ridiedi a lei. «Sono sicura che il tuo cannolo sarà il migliore che proverò.» Io non sapevo cosa dire. Lei posò il cannolo incartato sul banco e si diresse dietro al bancone della cassa. «Allora me lo fai vedere o no come si fa questo cannolo?» Entrò dentro il laboratorio ed io appresso a lei. Era un po' più grande del punto vendita, aveva al lato della porta d'ingresso il lavabo, nella parete di fronte un grosso frigo e degli scaffali con i miei attrezzi, nella parete a destra il forno e la porta, che portava ad un ...