Il cannolo
Data: 13/09/2017,
Categorie:
Etero
Autore: il demone, Fonte: EroticiRacconti
... cortile interno ed a un magazzino, al centro della stanza un grosso tavolo di marmo rettangolare. «Signora Sara, ora le detto la ricett...» Lei senza guardarmi, dandomi le spalle, mi interruppe e mi disse: «Quella la trovo dove voglio, a me interessa che mi mostri la manualità nel farli buoni come il tuo». Io quasi ignorai le sue parole fissandole il culo. Il suo abito nero a gonna lunga le stava d'incanto, le calzava alla perfezione dietro, facendo risaltare il suo culo perfetto e tondo. Sul tavolo c'era dell'impasto scuro, colore dato dal cacao, che usavo per le bucce e il sac à poche con la ricotta e le scaglie di cioccolato. Mi misi di fronte a lei, dal lato opposto del tavolo, presi della pasta e con il mattarello, tenuto con una mano al centro, l'appianai, poi la tagliai con una rotella tagliapasta in maniera ovale, infine presi una canna di metallo e l'avvolsi lì sopra. «Ecco come si fa. Ora provi lei.» La signora Sara mi aveva fissato con stupore, quasi avessi fatto movimenti magici. Poi fu il suo turno, prese la pasta e il mattarello, tenendolo all'estremità con due mani e iniziò ad appianare la pasta, che venne più spessa da un lato e più sottile dell'altro. «Uffa! Non mi riesce!» esclamò lei sorridendo. «Aiutami tu.» Girai il tavolo e mi misi esattamente dietro di lei. «La guido io signora Sara.» Presi la pasta che aveva spianato e con le mani la rimpastai. «Ora provi di nuovo con il mattarello, ma con delicatezza. Il mattarello è duro ma va usato con molta ...
... delicatezza per avere dei buoni risultati», dissi sorridendo. Lei lo prese per le estremità e iniziò piano a spianare la pasta. Io a quel punto portai il mio mento sopra la sua spalla destra, il corpo quasi a contatto con il suo e feci scivolare la mia mano sotto il suo braccio destro, prendendo il mattarello al centro. «Si rilassi e lasci che guidi io il mattarello.» Lo facevo scivolare dai polpastrelli al palmo della mano, accarezzandolo, lei seguiva i miei gesti, poi le misi una mano sul fianco e quasi sussultò. «Deve accarezzare il mattarello con tutto il corpo», dicendo questo iniziai gentilmente a muovere il corpo seguendo il movimento del mattarello, lei iniziò a fare lo stesso e muovendosi poggiò le sue natiche sul mio bacino. Fu un gesto istintivo il mio: al suo muovere il bacino e strusciarsi su di me, portai la mano dal suo fianco verso la sua pancia e poi giù a sentire sotto il vestito l'orlo delle sue mutande. Contemporaneamente le girai il viso sfiorando con le labbra il suo collo, sentendo l'odore di buono e l’eccitazione che emanava. Lei piegò la testa verso sinistra, quel tanto che bastò per farsi baciare appena sotto il lobo dell'orecchio, ma con un movimento rapido si girò con tutto il corpo e, ritrovandoci viso a viso, mi baciò. Sentivo le sue labbra carnose strofinare le mie, la sua lingua vogliosa cercare la mia, come in una danza le nostre lingue si toccavano e accarezzavano a vicenda ed io potei sentire il sapore di quella donna tanto vogliosa. Portai le mani ...