La mia amica Silvana
Data: 05/06/2018,
Categorie:
Sensazioni
Lirica,
Poesia,
Altro,
Autore: animaluce, Fonte: RaccontiMilu
... del tuo cazzo?Non l�hai mai visto? - proruppe in una risata con la mia bocca.- Mi fa impressione che ti abbassi la tuta e lo mostri come un verme tra le tue mani.- Mie mani, sei impazzito?- Scusa, sono le mie mani ma le stai muovendo tu.- Senti Marco, questa stronzata l�abbiamo fatta insieme. Vuoi dirmi come si fa a farselo venire duro quando occorre? Poi ti aiuto io con la mia vagina.Scossi la testa, che razza di squallore. Era diventato un affare di cazzi e vagine come strumenti di battaglia per portarci a letto due donne.- Non posso rischiare di fare cilecca, dite così voi uomini vero? Ecco, non posso rischiare che non mi venga duro quando finalmente avrò Alessandra nel letto. Non le risposi, mi alzai e andai sul balcone; mi veniva improvvisamente da piangere e non trattenni le lacrime. Un corpo femminile, un cervello femminile, ero ospite di un�alchimia di emozioni che adesso mi toglieva il fiato e il respiro. Mi mordevo le labbra per non scoppiare oltre in singhiozzi senza senso. Vidi che le mie dita che tenevano la sigaretta tremavano, il fumo non mi sembrò di averlo mai visto così bello. Onde di azzurro cenere riempivano l�aria immobile. Silvana mi raggiunse e mi abbracciò da dietro.- Possiamo anche non fare niente, Marco.Non dissi niente e lei continuò a rassicurarmi.- Aspettiamo fino a domani mattina, poi usiamo l�Anti-Plagium unendo le fronti e ognuno torna a casa nel suo corpo.Mi girai e guardai me stesso con gli occhi di Silvana. Scoprii di non sapere più cosa ...
... volevo. La guardai sorridendo e Silvana corrugò la fronte senza capire. Poveretta, era dentro il cervello maschile che elabora meno informazioni di quello femminile; cominciavo a rendermene conto e sentivo una frizzante energia che mi apriva l�anima.- Baciami. - dissi così, senza riflettere. Rimase con la bocca socchiusa troppo stupita per parlare e allora gli presi le mani, le portai sui miei fianchi e mi avvicinai alla sua, cioè alla mia bocca. La baciai con le sue labbra rotonde. Poco dopo mi girava la testa, mi sembrava di essere diventata un farfalla rossa. Capii in un attimo che pian piano saliva sulla pelle un desiderio misterioso. Non propriamente genitale, cominciava nella braccia sul collo, dietro le orecchie e scivolava sui capezzoli che si inturgidivano. Non capivo più niente e alla fine io, eterosessuale da sempre, finii quella sera a fare l�amore con me stesso - e non intendo vile masturbazione. Lei mi prese per mano e mi portò nella stanza da letto. Se la cavò bene per la sua prima volta da uomo. Identità e memoria da donna, sapeva come procedere languidamente e accendere questo suo corpo. Non contai gli orgasmi quando abbandonò il pene stanco e si dedicò a me con mani e bocca.Non credevo che il mio corpo fosse così capace di dare piacere, oppure forse è proprio l�avere un corpo femminile che dona una sensibilità unica. Anche nell�amore.La mattina dopo ci svegliammo abbracciati e vergognati.- Bisogna che chiamo Alessandra e la invito stasera.- E io ...