Quattro tori per due vacche (2)
Data: 13/09/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio, Fonte: Annunci69
Rientro a casa con ancora addosso la voglia del “premio” che Claudio mi ha promesso.
“Cazzo! E ora come faccio!”, penso, con il buco del culo che non chiede altro che di essere riempito. Mentre sono davanti alla porta che cerco la serratura della porta nella semioscurità del vano scala, sento richiudersi l’ascensore alle mie spalle.
Mi volto e distrattamente dico: “Sera!”, pensando si tratti di un mio vicino. In realtà, guardo meglio e il tipo che ho appena salutato è un poliziotto. Indossa la divisa d’ordinanza e porta un paio di Ray Ban sul naso.
Mi si avvicina senza dire nulla. Solo quando è quasi incollato a me mi sussurra: “Ti porto i saluti di Claudio! Ha detto che mi hai proprio meritato!”.
Mi si gela il sangue: subito non capisco che vuole dire. Poi, ci rifletto: non sarà mica lui il premio di cui parlava il mio capo?
Una sua mano che si appoggia pesante su una mia chiappa mi leva ogni dubbio. “Dai! Apri questa cazzo di porta, ché ti sventro!”, mi fa, ancora accostato al mio orecchio. Allora, vengo percorso da un brivido e le chiavi mi cadono a terra. Mi chino per raccoglierle e urto col culo il ventre del poliziotto. Percepisco la sua possente virilità e mi sento tutto in fregola.
Recupero velocemente le chiavi e apro la porta, un po’ per la curiosità di vedere che cosa lo sconosciuto nasconde sotto i pantaloni, un po’ per sottrarmi agli eventuali sguardi curiosi dei vicini che, sentendo del trambusto sul pianerottolo, potrebbero osservare quel ...
... che accade dagli spioncini.
Entro e il tipo mi segue a ruota, iniziando subito a palparmi dappertutto. Lascio cadere la ventiquattrore, chiudo la porta e mi volto verso di lui. La sua lingua mi si infila subito fino in gola e mi fruga tutte le fauci, mentre una sua mano mi tasta impudentemente le chiappe e l’altra il petto.
Quest’ultima mi sbottona la camicia e si intrufola dentro per raggiungere un capezzolo. Lo trova e lo strizza forte, strappandomi un gemito.
Lui si stacca un momento e sorride soddisfatto di avermi procurato piacere. “Claudio mi ha detto che sei molto troia e che ti piace godere. Per questo ha pensato a me”, sibila con aria smargiassa. Poi riprende a limonarmi profondamente, quindi lascia la mia bocca e, leccando con tutta la lingua, corre lungo la mia guancia e arriva ad un orecchio. Lo lappa ben bene e poi lo mordicchia. Scende sul collo e succhia regalandomi un altro brivido.
Nel frattempo mi slaccia completamente la camicia e continua ad andare giù finché le sue labbra sfiorano una mia aureola. Lui la fissa per un momento e poi ci si avventa contro, succhiandola e mordendola con violenza. Allora la mia schiena si piega indietro, quasi il mio corpo volesse sottrarsi al dolore, ma lui mi tiene stretto e mi lavora il capezzolo con maestria.
Dopo un po’ il piacere mi pervade tutto: le gambe cominciano a cedermi e devo reggermi dalle sue spalle. Lo sconosciuto, nel frattempo, mi slaccia la cintura e mi abbassa i calzoni e gli slip. Le sue mani ...