1. Una puttana per camionisti


    Data: 13/09/2017, Categorie: Tradimenti Autore: pennabianca, Fonte: Annunci69

    Ha trentadue anni Claudia era una donna soddisfatta. Insegnante alle medie, sposata con un docente universitario, conduceva una vita veramente morigerata. Bella casa, ottime e importanti amicizie, passava le sue giornate fra la scuola, il volontariato in parrocchia, e casa sua, dove accudiva con amorevoli cure marito e suocera, una donna molto energica, un po’ fissata, autoritaria sia con lei che con suo marito. Niente figli, questo era, a dire il vero, un desiderio di suo marito e suocera, che la volevano gravida e casalinga, ma non il suo, usava di nascosto da loro un anticoncezionale. Il sesso si riduceva a una scopata di dieci minuti al sabato sera, al buio, in silenzio, e alla fine, lui le chiedeva pure scusa per esserle venuto dentro. Lui non aveva certo un super cazzo, ma a lei le cose andavano bene anche così, non conosceva altro. Lui era stato il primo e unico uomo della sua vita. La sera stava scendendo, improvvisamente un temporale rendeva la guida difficile. Claudia cercava di andare ad una velocità moderata, ma la super strada era un fiume d’acqua, poi quei dannati camion che le sfrecciavano di lato, rendevano tutto pericoloso. Disprezzava i camionisti. Erano tutti rozzi, volgari e sudici. Una sera che si era dovuta fermare a una stazione di rifornimento, per mettere benzina nella sua Golf, due camionisti, avevano fatto apprezzamenti pesanti su di lei, non che fosse brutta.
    
    Spesso, dopo la doccia, si guardava nel grande specchio. Alta, terza di seno, fianchi ...
    ... stretti, cosce belle, forse il culo, un po’ troppo evidente, ma lei non faceva nulla per invogliare i maschi a commenti o sguardi carichi di lussuria. Si vestiva sempre sobria, molto casta. Era fuggita, da quel giorno evitava di fermarsi lungo la strada. Aveva fatto tardi, per via dei colloqui con i genitori, quando l’ennesimo camion le ruggì di fianco, sollevò un turbine di acqua che le resero ancora più dura la guida, fu costretta a camminare ancora più sul margine desto della corsia. Ad un tratto, la vettura, iniziò e voler andare verso destra, con fatica, riuscì a raggiungere un’area di sosta lì vicino. Si fermò a ridosso di un piccolo deposito dell’Anas che aveva una tettoia. Scese dalla macchina, perse il piccolo ombrello, e non volle indossare la giacca, del completo per non bagnarla. Il vento le rovesciò l’ombrello, e subito si bagnò la camicetta bianca, cercava di capire cosa era successo, poi vide un pezzo di legno con un chiodo conficcato nella gomma: aveva bucato!!! Fu presa dal panico. Rientrò dentro la vettura, prese il cellulare, quasi scarico, e niente segnale, con rabbia lo rimise dentro la borsa. Che fare? Non sapeva assolutamente nulla di come si cambia una ruota, uscì di nuovo, cercando aiuto. La strada era deserta, pioveva tantissimo, il vento le rigirò di nuovo l’ombrello, e si bagnò totalmente. Avvicinatasi alla carreggiata, vide, da lontano un mastodontico bisonte, che illuminato come un albero di natale, arrivava verso di lei, istintivamente fece dei ...
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