1. Lezioni di sesso


    Data: 07/06/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: golaprofonda

    ... già ora di perderti un altro anno. O cambiare scuola. Eh? Che dici? Vuoi farci questo piacere?� Inveì lei con un crescendo di odio nella sua voce.�Ma cos�ha, le sue cose?� Rispose malefico il giovane, con la figura della donna a pochi centimetri dalla faccia.Lei sgranò gli occhi verdi da gatta. Sentì il cuore stringersi, e le narici del naso appuntito si allargarono. Il suo braccio destro si distese all�altezza della spalla, e in una frazione di secondo lasciò partire un micidiale schiaffo a tutto braccio, che centrò il volto dello studente.Nell�aula calò a lungo il silenzio, interrotto da un paio di gemiti di dolore condiviso empaticamente dagli altri alunni. Paolo raddrizzò la testa e la guardò con gli occhi socchiusi in segno di sfida, digrignando i denti come un animale rabbioso.La donna si ammutolì e si appoggiò al banco della vittima. Era sconvolta e sentiva le ginocchia fragili. �S-scusa� balbettò. Con la stessa mano che aveva sferrato il colpo, accarezzò tremante la testa del ventenne.Poi, riacquistando la postura austera, si diresse a passo svelto verso la porta della stanza, fuggendo quasi di corsa nel corridoio. Pochi istanti e l�ultima campanella del sabato squillò salvifica nell�aria.�Scusa un cazzo� sibilò Paolo. I suoi compagni si alzarono lentamente, tra l�imbarazzo e risa di scherno.�Quella &egrave deficiente, Paul! Vai dal preside!�. �Cazzo che botta, Paolone!� lo apostrofò sghignazzante Trezzi, rifilandogli una pacca sulla spalla mentre usciva già vestito ...
    ... a prendere l�autobus. Mentre le femmine si dividevano sul giudizio, Clara, che aveva un debole per il povero percosso, gli si avvicinò.�Tu sei scemo, ma �sta troia va denunciata! Ti ha fatto male?� Chiese con sincero interesse.�No� Se no a quest�ora starebbe ancora scappando.� Lei lo fissò con occhi compassionevoli. �Senti, dai, non ci pensare, stasera usciamo con un po� di gente e ci divertiamo� Che dici? Vogliamo andare all�Holland���Che posto da fighetti�� rispose massaggiandosi con indifferenza la guancia indolenzita, �Dai, se ho voglia vi raggiungo. Poi ci sentiamo�� Clara sorrise e si allontanò.Il pomeriggio Paolo rimase steso sul letto. A dispetto del dolore che svaniva, e della rabbia che provava a riversare nei confronti dell�insegnante, non riusciva a compensare con l�orgoglio l�umiliazione che avvertiva. Non era solo il colpo subìto. Nemmeno il fatto di essere stato schiaffeggiato in pubblico, o da una donna. Era l�aver offeso lei. E il fatto che proprio lei, quella donna, l�avesse punito così duramente. Perché doveva prendersela con lui? Cosa la spingeva ad essere così sfiduciata nei suoi confronti. E pensare che gli piaceva. Ma forse, �Se quella stronza sapesse quante seghe mi faccio pensando alle sue cosce, mi boccerebbe seduta stante.�Lavato, profumato e vestito, Paolo uscì di casa. Si sforzava di pensare a Clara, mentre si recava alla discoteca. Parcheggiò la sua Panda scassata a qualche centinaio di metri dal locale per non essere buttato fuori dallo staff ...
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