Tutta colpa della paura 2- si torna a casa
Data: 08/06/2018,
Categorie:
Lesbo
Autore: skizzoinfoiato, Fonte: Annunci69
Ci mettemmo un po' prima di riprendersi da quel secondo orgasmo, mi sentivo appagata come non mai, non mi importava della famiglia, di cosa sarebbe potuto accadere, e di come avremmo reagito una volta razionalizzato il tutto, ero felice, ero viva ed era l'unica cosa a cui riuscivo a pensare, stesa su quel letto, alcova di questa piacevole sorpresa.
Avrei dovuto maledire il terremoto del giorno prima, invece una parte di me ne era felice perché se non fosse stata per la paura provata nulla di tutto ciò sarebbe accaduto.
Non potevamo restare oltre, era giunta l'ora di racimolare quelle quattro cose sparse per camera e ripartire per la vita che andava avanti.
“Non trovo le mie mutandine le hai viste?” chiesi mentre ero intenta a disfare il letto intenta a fare una vera e propria caccia al tesoro.
“Queste?” mi chiese Carlotta già vestita, mostrandomi, alzandosi la gonna, il mio indumento indossato da lei.
“dai dammele!”
“Te le dovrai guadagnare come io, le mie!” e mi tirò addosso le sue.
Tanta malizia nel suo sguardo e stetti al gioco così le indossai, finiti i preparativi andammo a fare colazione, poi in stazione dopo aver ricomprato un caricabatterie per me e un cellulare per Carlotta. Avvisammo del nostro rientro i nostri cari che dal tardo pomeriggio del giorno prima non avevano avuto altre nostre notizie.
Comprammo dei nuovi biglietti del treno, partendo da Pescara e non da Roma come all'andata, unici posti disponibili furono in prima classe.
La ...
... nostra carrozza era completamente vuota, avevamo speso una fortuna ma eravamo sedute in una specie di salottino, molto riservato, poco dopo la partenza passò il controllore, e ci sentimmo più libere di parlare di noi.
Eravamo in viaggio da ca 15 minuti non di più quando vidi Carlotta rabbuiarsi e perdere lo sguardo fuori dal finestrino.
“Dicevo sul serio, esordì Carlotta, dicevo sul serio Roberta, stamani mattina!”, senza distogliere lo sguardo, mentre io presi a fissarla.
“Ho le tue mutandine perché, perché avevo bisogno di non svegliarmi da questo sogno, ancora non mi sembra vero quanto successo.... il terremoto... la paura … l'esser viva.... e …. e noi!”
“Dicevo sul serio” ribadì adesso guardandomi dritta negli occhi. “Non è stato un sogno....mi sembra di averti fra le mia gambe avendo le tue mutandine.... e mi piace, ne sono attratta e spaventata.... è successo, vero!”
“si.... certo, è stato tutto vero!” omettendo scientemente commenti sul nostro rapporto.
Annuì e proseguì “So che sei sposata e io sono eterosessuale, lo abbiamo già detto...ma fare l'amore con te è stato sublime, il solo pensarci mi fa venire brividi di piacere... non voglio perderti!”
Dopo una pausa, in cui il cervello si stava gongolando ed elettrizzando per le sue parole che si rese incapace di rispondere continuò.
“Roberta, non so se per d'avvero fare l'amore due volte possa bastare a far innamorare una persona, non so se posso dire "innamorare" perché la mia vita la vedo con un ...