1. E' nata una cagna


    Data: 09/06/2018, Categorie: Trans Autore: Zoccolavogliosa, Fonte: Annunci69

    ... comportavi in pista”. In effetti non aveva torto su entrambe le cose, come lui si allontanò un po’ il più giovane del gruppo che era seduto infilò le mani sotto il vestito ed iniziò a palparmi le chiappe. Cercai di divincolarmi, dicendogli di finirla, lui si alzò e mi afferrò per non farmi allontanare e mi attirò a se. Era ubriaco e si capiva dall’alito e da come parlava, la situazione stava diventando imbarazzante ma nello stesso tempo eccitante. Sforzandomi di resistere alla tentazione e alle voglie crescenti da troia mi divincolai e mi allontanai un po’ appoggiandomi ad una colonna. Vedevo di fronte a me Carlo che osservava mentre parlava con un amico. Ma la tranquillità durò poco, Giovanni (così si chiamava il dipendente più giovane) tornò alla carica, mi afferrò con decisione da dietro e riprese a molestarmi. Mi aveva afferrato ad altezza della vita e mi aveva attirato contro di se, questa volta provai a farlo ragionare ma lui non sentiva nulla e, anzi, diventò più audace. Mi baciava e mi leccava la schiena, poi saliva lungo il collo mentre premeva il suo pisellone duro contro il mio culetto. “Senti come me l’hai fatto venire duro – mi sussurrava – ho voglia di scoparti”. “Smettila di fare lo scemo” risposi evidentemente con poca convinzione. “Lo so che anche tu hai voglia – proseguì – dai vieni fuori che te lo faccio succhiare”. Ero sul punto di cedere, non risposi subito ma avevo intenzione di uscire davvero con lui ma proprio in quel momento arrivò Carlo che mi ...
    ... disse che lui andava via. “Vengo subito” gli dissi, Giovanni per un attimo sembrava non volermi lasciare andare, poi si staccò dicendo a Carlo “non puoi aspettare un po’? il tempo di un pompino poi viene via”. “Io vado via adesso” ribadì Carlo mentre io timidamente protestavo contro Giovanni , mentre dicevo a Carlo che tornavo con lui. Uscimmo dal palasport e mi sentivo in terribile imbarazzo, cercai di spiegare a Carlo che non era vero ma lui mi gelò. “Ti ho osservato tutta la sera ed è evidente che sei una grandissima troia vogliosa. Comunque se hai voglia di fare un pompino a Giovanni dopo ti do il numero di cellulare e lo chiami”. Non replicai e di fatto il mio silenzio era una conferma, salimmo in macchina e mentre stava accedendo Carlo mi chiese di prendergli il borsello che era nel sedile dietro. MI girai e mi piegai quasi a novanta gradi per prenderlo, senza rendermi conto che quel movimento fece salire il vestitino, lasciandomi in pratica a culo scoperto (con il perizoma). A riportarmi alla realtà fu una poderosa sculacciata che mi arrivò sulle chiappe, accompagnata dall’esclamazione di Carlo “Certo però hai davvero un gran bel culo da troia!” Rimasi immobile e senza parole mentre Carlo mi palpava e mi stringeva le chiappe. “Viene voglia di sfondartelo – diceva – chissà quanti cazzi hai preso…”. Dopo avermi palpato ancora un po’ le chiappe si fece dare il borsello, controllò che dentro ci fosse qualcosa, poi partì con la macchina mentre mi risistemavo sul sedile, tra la ...
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