1. Matilde 01-18 - l'errore


    Data: 10/06/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Alex46, Fonte: Annunci69

    18) L’errore
    
    Vado a sdraiarmi sul divano, Debra in questo modo non può vedermi, per farlo dovrebbe voltarsi.
    
    - Vieni qui e baciami, adesso – ordino a Michele.
    
    Lui si avventa su di me: non è ancora venuto, e un pompino a metà riduce notevolmente le capacità di connettere di un uomo. Però quello che è troppo è troppo anche per me, e così, sdraiati uno sull’altro ci baciamo con grande passione. Mi piace Michele, mi è piaciuto fin dal primo momento che l’ho visto. Ogni volta che lo bacio lo faccio con trasporto, credo che si capisca che non sia solo sesso. Ora però c’è una differenza, questa volta voglio far del male alla povera Debra. Faccio in modo che i nostri baci si sentano, faccio in modo che i risucchi siano sottolineati. Gemo spesso, appositamente per lei, e la mia voce si mischia con quella di Michele che sembra impazzito e mi riempie di complimenti. Questo deve farla imbestialire, ne sono sicura. Però se ne sta buona, senza neppure tentare di voltarsi. Mi fa un pochino di pena.
    
    - Vieni qua, adesso - le ordino.
    
    Si gira lentamente, e posso vedere il suo sguardo un po' perso mettere a fuoco i nostri corpi intrecciati, la mia mano che impugna il cazzo di Michele, le mani di lui sul mio sedere.
    
    Si alza, ma rimane in piedi accanto alla sedia. È splendida, con quella sottoveste sotto la quale nasconde un corpo selvaggio.
    
    - Vieni... Inginocchiati per terra, e leccami la figa.
    
    Scosto un po’ le gambe da sotto a Michele, allargo quella esterna, per farle ...
    ... spazio.
    
    Lei si dispone molto vicina ai nostri sessi, credo che stia impazzendo, con la mia figa davanti e il cazzo di Michele, lì, a portata di bocca.
    
    Debra comincia a leccarmela, prima dolcemente poi con foga sempre crescente, specie quando io per provocarla comincio a sfregarle il cazzo di Michele sul viso. Qualche goccia del cazzo le si sparge sul viso e nei capelli. Ogni tanto si muove volesse in bocca suo marito, ma io glielo nego. Voglio che mi lecchi e basta.
    
    Dopo un po’ di questo godimento, decido che non è ancora il momento di sborrarle in faccia, perciò capricciosamente ordino a tutti e due di alzarsi, quindi faccio sdraiare lei a pancia in giù sul divano. Prima le sciolgo i polsi, però. M’inginocchio accanto a lei e per un po’ le mordicchio le natiche, massaggiandogliele. Alterno morbide leccate a piccoli morsi. Da come si muove il trattamento le piace. Forse crede che ci saremmo di nuovo dedicati a lei, come al solito, ma si sbaglia.
    
    Continuando a morderla mi bagno il dito con abbondante saliva, poi la appoggio al buchino.
    
    Le sue mani artigliano il divano. Mi avvicino con la bocca e le riempio il buco di saliva, leccandolo a fondo.
    
    M’interrompo per guardare Michele, che nel frattempo ha assistito alle mie manovre e si sta massaggiando lentamente il cazzo: gli faccio capire che deve inginocchiarsi dietro di me.
    
    Quando è pronto inarco un po' il sedere, così da esporre la figa umida e aperta. Sembra capire al volo.
    
    - Oh dio, oh dio, questo ...
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