1. Luciana [1]


    Data: 11/06/2018, Categorie: Etero Autore: foreignpress

    ... state le due, mi era arrivato un messaggio. Era lei, mi diceva che era fuori dalla porta di casa mia. Andai ad aprire e me la trovai con una vestaglietta azzurra, di panno, parecchio alta, e a piedi nudi. Mi vide e mi baciò, e mi chiese di andare in camera. La presi per mano, chiusi la porta e andai verso la mia stanza. Mi pareva turbata, ma non mi permise di chiederle cosa avesse. Si sfilò la vestaglietta e rimase in mutande, slip neri di quelli senza orlo, e a seno nudo: un seno bellissimo, da donna adulta, piccolo ma gonfio, per niente cadente, capezzoli larghi, rosa scuro. Mentre si avvicinava pensai che era molto bella: non era troppo magra, aveva le gambe morbide ma non pesanti, e il busto tonico, e dei piedi perfetti.
    
    Si avvicinò, insomma, e mi abbassò i pantaloni. Le dissi «Aspetta», mentre agguantava il mio cazzo già durissimo, e baciava il glande, e sembrava annusarlo.
    
    «Aspetta»
    
    «Perché? Hai un pisello bellissimo, proprio come l’avevo immaginato»
    
    «Vado a lavarmi, sa troppo di cazzo»
    
    «Mi piace, il cazzo che sa di cazzo»
    
    Fu un dialogo surreale, ma non eravamo chissà quanto lucidi. Quando finì di succhiare (più che un pompino sembrava un bacio, un tenero omaggio alla mia cappella, con le labbra bagnate e un lavoro lento di lingua) mi tolse il pantaloni e, mentre risaliva, sfiorò con colpi di lingua lo scroto. Una volta su, dopo avermi bagnato completamente il pube, mi diede un altro bacio con la lingua. Poi mi sfilò la maglietta e si stese sul ...
    ... letto, allargando eloquentemente le gambe. Le sfilai gli slip con la stessa dolcezza che lei aveva impiegato con me, poi – mentre le baciavo i piedi, dito dopo dito, e le leccavo la pianta –, mi concentrai a osservarle la fica, splendida e curatissima, sorprendente per quanto somigliava alle aspettative dei miei sogni erotici. Era una vagina molto solcata, odorosissima, col pelo curato ma fitto intorno alle labbra, già schiuse e lucide. La vagina di una donna adulta, piena di voglia. Posai le caviglie e mi fiondai sul sesso, prima baciandola (e impregnandomi le labbra dei suoi liquidi), poi leccandola a lappate convinte, per diversi minuti; provò a fermarmi ma senza successo: aveva, come l’odore, un sapore forte, da accettare, ma che già adoravo. Mentre la leccavo mi chiedevo «Suo marito ha a disposizione questa fica stupenda, ogni notte accanto a sé, e lei sente la necessità di correre dal vicino?». Credo godette dopo pochi minuti, perché la sentii contorcersi e soffocare un urletto, e poi richiamarmi su per un bacio. Mentre glielo concedevo, mi spinse il pene dentro la fica.
    
    Fu un rapporto sessuale splendido, più breve di quanto avrei voluto eppure completo, appassionato. Cambiammo più spesso posizione, senza mai parlarci: iniziammo alla missionaria, proseguimmo abbracciati, l’uno contro l’altro, da seduti, e finimmo a pecorina. Le eiaculai sul seno e le porsi i fazzoletti che tenevo sul comodino. Lei rise: «Sei ben organizzato». Le risposi qualcosa di romantico, come che ...