Luciana [1]
Data: 11/06/2018,
Categorie:
Etero
Autore: foreignpress
... pensavo spesso a lei, ma in realtà mi segavo ogni sera prima di dormire, d’abitudine. Non era una cosa da disperati o, come lei si convinse, da innamorati.
Da quella notte, la mia stanza e il mio pisello presero a odorare della sua fica. Ci lanciammo con fretta e senza troppa vergogna in pratiche molto più intime, come l’ingoio e la sega coi piedi, fino all’anale, che praticammo senza troppa cura e con un po’ di dolore da parte sua, che col marito lo faceva molto raramente. Andava pazza per il mio pene: ne elogiava dimensioni e immagine generale; amava le palle, il pelo e l’odore, mi passava la pomata se a furia di scoparmi mi escoriava lo scroto e una volta mi aveva persino chiesto di pisciarle sul seno, cosa che avevamo fatto nella doccia ma con poco trasporto e qualche imbarazzo. «Scaricati», mi diceva, e io lo facevo, ma mentre le pisciavo addosso avrei voluto starle dentro, ancora una volta, e sfondarle il culo mentre la tenevo per le tette. Le sue splendide, morbide tette.
Amavo venirle sul seno più che in bocca o nella fica, cosa che comunque avveniva raramente. Più avanti nel tempo ci concedemmo reciproche stranezze: a lei piaceva che le leccassi il culo mentre le stuzzicavo il clitoride con due dita, una pratica che non piaceva a nessun’altra donna con ...
... cui fossi stato ma per cui lei impazziva, venendo dopo pochi minuti; io ottenni che mi leccasse i piedi mentre, coi suoi, mi faceva una sega. Avveniva soprattutto nei giorni in cui aveva il ciclo. Glieli passavo sulla bocca e sul seno, senza curarmi dell’odore spesso intenso. Se si lamentava le ricordavo cosa chiedeva a me, e questo reciproco sfruttare l’altro ci eccitava. Volevamo esercitare possesso.
Andò avanti così per circa due anni, ormai eravamo amanti fissi. La scopavo con costanza, avevo persino dei video in cui scopava col marito. A volte correva a casa mia per una sega o un pompino, altre mi chiamava per farsi leccare ano e fica in piedi contro lo specchio, mentre si masturbava. Non ha mai squirtato, né usato oggetti: era sesso semplice e sfrenato, fatto solo di due corpi.
Un settembre, di ritorno da un viaggio in Cina in cui mi ero tenuto (forse stupidamente) casto per lei, le proposi un weekend fuoriporta in cui non facemmo altro che scopare. Le venni dentro, sempre, e con un’abbondanza comprovata dal furore con cui lo sperma le colava dalla fica una volta finito: un torrente. Non mi fermò mai, e per i giorni successivi quasi gioii del fatto che fosse sterile, finché un giorno, mentre ero al lavoro, mi chiamò per dirmi che era incinta.
[Continua]
.