La lettera - L'incontro
Data: 12/06/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Serendipity
... cordicella, e un plug-in anale con una pietra rossa incastonata all'estremità del manico, proprio come un gioiello. Ero arrossita violentemente e il cuore mi era rimbalzato direttamente in gola... Quanto mi facevano sentire viva queste emozioni e da quanto non ne provavo di simili. La frenesia del momento mi aveva spinta a spogliarmi in fretta e alla buona: giù i pantaloni, su la maglietta, il seno fuori dal reggiseno abbassato. Avevo preso quelle piccole palline, che conoscevo per averne letto in alcuni racconti e averle viste in qualche sexy shop online, e le avevo infilate senza alcuno sforzo nella mia fica fradicia. Avevano provocato subito delle piacevoli vibrazioni, muovendosi tra loro e sfregando contro le pareti vaginali. Poi avevo preso il plug-in e l'avevo bagnato di saliva, succhiandolo vogliosa... Avevo già provato il sesso anale, ma non mi ero mai masturbata da sola. Ero incuriosita, in quel momento avrei fatto qualsiasi cosa, e in un attimo realizzai che era proprio quello che voleva lui, farmi dimenticare tutto tranne la voglia di essere la sua Puttana, disposta anche a farsi il culo nel bagno di un ufficio molto frequentato, anche se semi-deserto. Mi ero allargata le natiche con una mano, ed ero pronta a trafiggere le mie carni con il plug-in, quando avevo sentito la porta aprirsi. Quale segno di disponibilità più chiaro del non chiuderla a chiave? Lo aspettavo, volevo sapere chi aveva invaso così prepotentemente i miei pensieri e le mie voglie. Mi ero girata ...
... e avevo incrociato il suo sguardo sardonico... Chissà come doveva sembrargli la scena dell'irreprensibile signorina dell'amministrazione con i pantaloni abbassati e pronta per masturbarsi. Lui era il responsabile del personale, ma in quel momento avrebbe potuto essere chiunque, infatti non importava chi era, ma come mi aveva fatta arrivare lì. - Eccola qui la mia Puttana! - aveva esclamato, prima di prendermi il giochino dalle mani e infilarmelo di nuovo in bocca. Io ero faccia al muro, con le gambe aperte e il culo davanti ai suoi occhi. Aveva sputato sul mio buchino e ci aveva infilato un dito, facendomi gemere di sorpresa e dolore, dopodiché aveva ripreso il plug dalla mia bocca e senza ulteriori complimenti l'aveva infilato nel mio ano, strappandomi altri mugolii di finta protesta. Mi aveva girata e fatta inginocchiare, poi mi aveva infilato il suo cazzo in bocca. Non mi stava chiedendo un pompino, mi stava scopando la bocca: con una mano mi teneva i capelli e con l'altra le mandibole, costringendomi a tenerla aperta, mentre affondava completamente dentro di me. Io cercavo di prendere un ritmo che mi consentisse quanto meno di respirare senza sentirmi soffocare, ma non era per niente facile. Nessuno mi aveva mai violata così, ma seppur incredula, la mia eccitazione cresceva ad ogni affondo, ad ogni conato di vomito che mi arrivava alle labbra, ad ogni lacrima che brillava in un angolo degli occhi. Lui aveva ripreso a parlare, ma solo per umiliarmi ulteriormente: - Vedi di ...