1. Mousse al cioccolato - 2


    Data: 12/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... piaciuto?”
    
    Sentii che faceva di sì con la testa accostata alla mia nell’abbraccio.
    
    “Hai ancora paura?”
    
    “No”, mormorò e mi strinse ancora più forte.
    
    “Vieni”, gli dissi alla fine, sciogliendomi dall’abbraccio.
    
    Lo presi per mano e lo condussi verso il letto.
    
    “Lasciati spogliare, tesoro… voglio vederti nudo… voglio vedere quanto sei bello…”
    
    Lui mi fissò sorridendo e rimase immobile. Una nuova luce gli brillava adesso negli occhi. Gli sbottonai la camicia e gliela tolsi, inebriandomi al profumo del corpo, che andavo via via svelando. Poi gli sfilai la maglietta e contemplai ammirato le forme armoniose del suo petto, glabro e levigato, che uno scultore greco non avrebbe saputo modellare meglio. Gli baciai e mordicchiai i capezzoli prominenti, facendolo gemere di passione. Quindi, mi inginocchiai, gli tolsi le scarpe e gli tirai lentamente giù i pantaloni, sfilandoglieli prima da un piede e poi dall’altro, mentre lui mi afferrava le spalle con le mani per mantenere l’equilibrio.
    
    Via anche i calzini e Franco rimase in mutande, un paio di slip, chiari di colore alla luce morbida delle abat-jour. Davanti erano tesi dal suo cazzo di nuovo duro, e ampiamente bagnati da un lato. Portai le mani sulle forme sode delle sue natiche, carnose sotto le mie dita, e lo tirai a me, poggiando le labbra sulla calda protuberanza e respirando a fondo l’aroma della sua giovane virilità. Infine, gli abbassai anche le mutande e gliele tolsi.
    
    Rimasi a fissare ammaliato il ...
    ... tarello turgido che puntava dritto verso la mia bocca il glande scappellato, così maliziosamente forato in punta, e con inconsapevole lentezza mi portai al volto le sue mutande, baciandole e inalandone gli aromi conturbanti. Sfiorai con mano leggera i suoi coglioni penduli, lo scroto morbido, che rabbrividì al mio tocco, poi vinto da un impulso irresistibile, ripresi in bocca il suo glande, ripulendolo ingordamente degli umori viscosi che lo sbavavano.
    
    Franco non si muoveva, non diceva nulla: solo il respiro fremente denunciava le sue emozioni. Sollevai la testa: lui mi fissava con un sorriso sulle labbra e una luce negli occhi di libidine, ma anche di soddisfazione e… d’amore!
    
    In quel momento, capii d’esserne innamorato senza rimedio e un sollievo profondo mi scese nell’anima. Mi rialzai e mi tolsi l’accappatoio, che ancora indossavo.
    
    “Vieni”, gli dissi e lo feci distendere sul letto.
    
    Mi stesi al suo fianco e baciai, leccai, adorai ogni centimetro, ogni piega di quel morbido corpo voluttuoso. Gli mordicchiai i tettini, aspirai la fragranza muschiosa delle sue ascelle, raccolsi con la lingua ogni goccia del miele che gli sgorgava dal forellino, gli bagnai di saliva lo scroto, gli leccai perfino i piedi, assaporandone il gusto salmastro.
    
    Evitai soltanto di avvicinarmi al suo buco del culo, temendo di spaventarlo, e mi costò fatica reprimere il desiderio spasmodico di raggiungere e baciare il suo fiore segreto, ma volevo che fosse lui ad offrirmelo, quando fosse giunto ...
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