Elena, il piacere della schiavitù
Data: 13/06/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: maxherrscher
... appoggiata dietro al banco Bar, era una caraffa di cristallo del secolo scorso un pezzo unico.Elena la prese e venne verso il centro del salone, fece due passi, inciampò sul tappeto ( che era stato fatto alzare da Marco con un filo di nailon, lo tese al momento giusto, nascosto dietro il vano della porta, ma questo Elena non lo sapeva) e cadde addosso a Lidia che le andava incontro sporcandola completamente, e la caraffa di cristallo del XIX secolo andò in frantumi.Lidia era furiosa, disse che un danno simile non era rimborsabile, Elena affranta si scusava e rivolta al marito disse che lo avrebbero ripagato, ma Lidia strepitò che pezzi così sono rari e introvabili, quello era un pezzo unico.Non c’era rimedio al danno, Elena era mortificata e sull’orlo delle lacrime, lei che aveva sempre lavorato con grande attenzione non aveva mai rotto nulla, sempre trattato tutto con cura, era silenziosa rossa in viso con la testa bassa, faceva compassione.Lidia andò a cambiarsi, scese con un abito ancora più elegante del primo. Elena vedendola si profuse in scuse le chiese di darle il vestito lo avrebbe portata lei a lavare, il marito ripete che avrebbe rimborsato la perdita.Lidia disse che un simile danno era più morale e affettivo che economico, e se pensiamo che si tratta di un pezzo degno di un museo, che lei aveva ereditato da una sua nonna, fatevi il conto se riuscireste a ripagarlo con i soldi, era impossibile.Elena disse che avrebbe fatto qualsiasi cosa per rimediare al danno. ...
... Ecco disse Lidia, un impegno scritto di voi due, perché anche tuo marito deve essere d’accordo, con il quale a seconda delle sue necessità, Elena sarebbe venuta a casa sua a fare la domestica, un impegno senza scadenza di data, fino a quando lei non si riteneva soddisfatta, a tempo indeterminato, e che Elena si assoggettava e accettava la sua autorità incondizionatamente.Elena e Gianni accettarono, in fondo era importante ripagare il grave danno, compilarono il documento che fu sottoscritto sia da Gianni che da Elena, la quale dovette scriverlo di suo pugno.Nel documento Elena dichiarava che nei periodi richiesti di servizio, di sottoporsi all’autorità di Lidia nello svolgere le mansioni ed eseguire gli ordini, questo documento era valido senza limiti di scadenza ed i tempi del servizio saranno solo a discrezione di Lidia, determinati secondo la sua soddisfazione.Dopo questa formalità la serata proseguì come se non fosse accaduto nulla, Lidia si dimostrò la signora gentile e premurosa di sempre e questo tranquillizzò anche Elena.Alla fine della serata solamente nel congedarli, Lidia si rivolse a Gianni dicendo: ”Caro Gianni me la mandi Giovedì, che non ho la servitù, deve essere qui per le otto del mattino puntuale mi raccomando”, Gianni l’assicurò della puntualità e che l’avrebbe accompagnata personalmente fino al cancello.Il Giovedì mattina partirono alle 7,20 e giunsero davanti al cancello della villa in anticipo di dieci minuti, Gianni diede un bacio alla moglie, e se ne ...