Elena, il piacere della schiavitù
Data: 13/06/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: maxherrscher
... rispondeva e basta alle sollecitazioni che le arrivavano.Lui la pistonava da un bel po’ perché per lei gli orgasmi erano in serie non connetteva oramai più tutto il suo raziocinio non c’era più ora era solo una femmina che godeva sotto il cazzo, alla fine anche lui sentiva che stava per arrivare e allora le disse -fra un po’ ci sono, quando esco prendilo in bocca- appena lui le uscì dalla vagina lei fu lesta a presentarsi con la bocca davanti al cazzo del giovane, e se lo prese in bocca succhiando avidamente (forse questa era la vera se stessa quella che lei aveva negato per tanto tempo), lui le venne in bocca quasi subito solo poche pompate e scaricò il suo seme, lui le ordinò d’ingoiare tutto altrimenti avrebbe rigato le sue natiche con la frusta, ma non era necessario minacciarla di certo non aveva intenzione di ribellarsi, e nella sua piena collaborazione e godimento che aveva appena avuto era per lei normale aver ingoiato il seme del suo amante del momento.Finito tutto e passato l’attimo di passione si sentiva umiliata e sporca, e la vergogna le ritornò forte soprattutto per la partecipazione che era stata evidente nell’ultima fase e per gli orgasmi che non poteva certo negare, era tutto molto evidente e testimoniava ancora di più della sua vergogna.Restò distesa sul letto, con gli occhi chiusi, apatica, in attesa che altri decidessero per lei, Lidia le si avvicinò e le disse che poteva andare a rinfrescarsi nel suo bagno.Elena si concesse una lunga doccia, era ...
... necessaria, non si era mai sentita così, si disse che era una puttana, una donna per bene non avrebbe mai avuto una simile serie di orgasmi.Quando uscì dal bagno e tornò in camera non c’era più nessuno, cercò i suoi vestiti, ma non c’erano, allora si azzardò a chiamare. Le rispose Lidia dicendo che se aveva finito di rinfrescarsi di scendere, Elena disse che non trovava i vestiti, allora Lidia rispose che non le servivano e di scendere così com’era.Era infastidita dalla piega che stava prendendo la situazione, ma non sapeva come sottrarsi, allora scese lentamente restando accostata al lato della scala più coperto, disobbedire significava esporsi ad altre botte, non ne aveva alcuna voglia, sperava che la giornata finisse presto invece erano solo le undici del mattino, quelle due ore erano state veramente le più lente della sua vita.Giù dalla scala l’attendeva Marco, il quale sorridente le disse di sbrigarsi che la mamma si sta spazientendo.Lidia era ancora in vestaglia, era lì nel salone e attese che Marco le portasse Elena davanti a Lei, Marco aveva preso Elena per un polso per farla sbrigare. Quando le fu davanti, Lidia disse che erano le Undici passate, e che non poteva sperare di divertirsi tutto il giorno, per mezzogiorno il pranzo doveva essere pronto e la tavola apparecchiata.- Fila in cucina e datti da fare – le disse, e anche che per mostrare che era stata punita sarebbe rimasta nuda fino alla fine del suo servizio giornaliero alle 17,00.A mezzogiorno, c’erano a tavola anche ...