Matilde 01-03 - l'incontro
Data: 13/06/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Alex46
... una musica decente. Certo che Franco si muove bene...
- La discoteca non è l’unico posto dove si muove bene. Tu, ci hai fatto sesso, dopo? – chiedo con una punta di ansietà.
- Sì, verso le quattro siamo usciti, un po’ bevuti. Lui mi teneva sottobraccio e siamo andati al mio albergo. Non ci sono volute molte parole, siamo saliti e dopo poco eravamo già a rotolarci sul mio letto. Ti dispiace molto?
- No, non mi dispiace, e poi lo immaginavo.
- Non è stata una grande scopata, lui è andato subito al sodo, forse eravamo un po’ stanchi. Mentre stavo lì con lui ero sicura che in realtà non era lui quello che volevo. Poi ci siamo addormentati e al mattino dopo, quando mi sono svegliata per prima, ho capito: di Franco non mi interessava assolutamente niente.
A quelle parole, trasalgo. Possibile che quello che sento, che ho appena sentito, abbia il significato che spero? Possibile che lei mi voglia dire, in modo obliquo, quello che anch’io vorrei dirle? Non sto interpretando a modo mio, fraintendendo? Perché Franco dev’essere ancora tra noi?
- Poi si è svegliato anche lui, ci siamo alzati, siamo scesi in strada a comprare la focaccia. Mi ha offerto un bicchiere di vino bianco... Erano solo le undici, ma a suo dire non si può mangiare la focaccia senza un bicchiere di vino bianco.
Mi sono lasciata convincere facilmente, poi ho cominciato a sentire un languore dove sai bene anche tu; allora ho deciso che forse era bene dargli un’altra possibilità. Così gli ho fatto ...
... capire che mi sarebbe piaciuto, siamo risaliti in camera e questa volta le cose sono andate molto meglio.
Mi sono spogliata davanti a lui, l’ho trascinato sul letto con me e ho cominciato a baciarlo; lui mi rispondeva, dicendomi quanto ero bella e quanto avesse voglia di fare l’amore con me. Era dolce e deciso, io praticamente mi offrivo senza più alcuna remora né pudore.
- Ma cosa hai fatto di preciso?
- Gli ho messo la figa in faccia, ecco cosa ho fatto, e gli ho chiesto di leccarmela. Lui è stato meraviglioso, io sono venuta quasi subito; poi a un certo punto mi sono come congelata per un momento...
- Perché?
- Perché mi sono accorta che non era lui a leccarmi...
- Come non era lui...
- Sì, era lui. Però... io pensavo fossi tu, volevo fossi tu.
- E perché ti sei congelata? – continuo io, volutamente senza dare, in apparenza, importanza a questa rivelazione pazzesca, ma in realtà impietrita.
- Beh, congelata no, anzi. È stato solo un momento, per la sorpresa. Non avevo mai avuto di queste fantasie. Nella testa ero gelata, per il resto mi scioglievo. Poi, quando lui ha deciso di prendermi, mi sono data con tutta me stessa, ma continuavo a immaginare che tu fossi presente, che tu ci guardassi, che tu attendessi il tuo turno per farti prendere da noi due.
Mentre Debra dice queste cose non ha il coraggio di guardarmi più in faccia. Si vede che è venuta qui per liberarsi, per sapere la mia opinione, conoscere la mia reazione. Disinibita lo è, non è ...