Matilde 01-03 - l'incontro
Data: 13/06/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Alex46
... così terribile dire certe cose, basta aprirsi. Ma se è venuta fin qui per affrontarmi, è perché non può fare a meno di me, adesso lo so.
Le offro prosciutto e melone, mangiamo di gusto, ormai come vecchie amiche. Sono contenta che sia qui, perché la sento complice.
Per il momento il discorso non torna più sull’amore e sulle fantasie. Parliamo per conoscerci meglio, per capire da dove viene l’altra, cosa potremmo avere in comune oltre a un uomo e al sesso tra di noi forse futuro.
Me ne guardo bene dal confessare a mia volta le mie fantasie mattutine: lei mi ha fatto un torto, o crede, quindi io voglio conservare il mio punto di vantaggio. Però a metà pomeriggio le mie curiosità, piano piano, si rivolgono all’intimo, comincio a porle domande che potrebbero essere imbarazzanti, se la situazione non fosse stata spianata in precedenza dalle sue ammissioni.
Mi è simpatica, non sembra raccontare bugie, non vuole farsi più bella di quello che è. È semplice, genuina. Probabilmente segue solo il suo cuore, un po’ come me: e questa mattina il cuore le ha suggerito di fare questo passo.
- Tu ti masturbi? – le chiedo con innocenza, ma un po’ a bruciapelo, come a chiedere se le piace il caffè. Una domanda che seguiva decine di altre curiosità su di lei, come a che età avesse avuto il primo uomo o se si era mai innamorata seriamente, cui lei aveva risposto con precisione ma senza scendere mai nei particolari.
- Sì, molto – è la risposta decisa, quasi liberatoria, come ...
... se anche lei avvertisse che il discorso ha raggiunto un punto dal quale non si può tornare indietro – moltissimo, in ogni modo. E mi piace anche che mi guardino, ma questo non sempre è possibile. Con Franco, per esempio, non lo sarebbe.
- Lo faresti anche davanti a me? – incalzo io d’impulso, con voce appena un po’ soffocata.
Mi guarda con quegli occhi azzurri che ti frugano dentro, senza dare possibilità a nessuno di resistere.
- Se me lo chiedi è perché sai che lo farei. Ho capito dal primo momento che ti ho vista che tra noi non sarebbe stata un’amicizia normale. Ti ho desiderata fin da subito, non so perché e non me lo domando per paura che la magia di questa sensazione svanisca. È per te che mi sono seduta al tavolo, è per te che ho fatto l’amore con Franco. Volevo rivederti a tutti i costi, non sapevo come fare per avvicinarti, per scoprirti.
Come tecnica di seduzione è un po’ strana, mi dico. Certo, ci vuole decisione. Se voleva riuscire a comunicare il suo interesse per me, rubarmi l’uomo per poi dirmi che non era per lui, la trovo abbastanza ardita. Ma non è una vera domanda quella che mi sfiora appena, perché ora mi va di risponderle con segni inequivocabili.
Mi tolgo le scarpe, mi siedo sul divano accanto a lei e mi avvicino al suo volto, un po’ accoccolata. Il profumo attorno a lei è lieve, ma quasi mi stordisce. La bacio su una guancia, quasi a voler più che altro sentire la sua fragranza, ma poi lei mi porge la bocca e allora ci baciamo, senza ...