Il regno del sesso - cap. 03
Data: 14/06/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: darkhood2
... desiderio. Il suo corpo caldo, accaldato, sudato. Il profumo della sua pelle, fuso a quello del sudore. Non si trattava di puzza. Del feticismo per i cattivi odori. Questo ci avrebbe disgustato entrambi. Si trattava di un’altra cosa. Si trattava di conoscerlo attraverso l’adorazione – conoscere profondamente la sua traspirazione, la sua pelle, il suo sapore, i suoi sapori – e di cadere nella voragine che il nostro rapporto era.
Non cercate di capire. Si può solo cercare di afferrare.
Si sfilò la felpa, la t-shirt, scarpe e calze, pantaloni della tuta. Rimase in slip. Anch’io mi spogliai in fretta. Shervin era seminudo, eccitato, sudato, in piedi. Caddi in ginocchio davanti a lui. Gli scoprii il sesso, abbassandogli gli slip. Glieli sfilai. Li annusai: l’odore del suo sesso. Il suo sesso svettava, spesso e scuro, davanti a me. Gli baciai la coscia. Lui mi lasciava fare.
Era la fine.
Gli fui alle spalle, gli afferrai e dilatai le natiche, spinsi la mia faccia al centro, il naso, le labbra. Leccai. Shervin gemette. Gli leccai l’ano. Era vergine, naturalmente. Gemette ancora. Sapeva di sudore. Sapeva di uomo. C’era un leggero retrogusto amaro, come di bruciato. Non me l’aspettavo. Mi piacque. Gli leccai il culo, gli infilai la lingua nel buco. Fremeva. Il suo sedere era stupendo, così mascolino, e incredibilmente sodo e soffice al tatto.
Godi, Shervin, godi, demonio, cadrai insieme a me in questa voragine che è il regno del sesso!
Il mio viso era intrappolato ...
... tra le sue natiche, avevo voglia di lambire con le labbra la parte più recondita, nascosta, che non vedevo ma che sentii con le labbra, e con la lingua. Leccai. Aprii la bocca e leccai. La sua carne era così buona… Risalii sulla schiena, sempre leccando e baciando, affondai nelle sue ascelle dove la traspirazione era più forte, ma il suo odore era meraviglia, per me, presi in bocca i suoi capezzoli, con metodo, prima l’uno e poi l’altro, li succhiai. Un brivido lo scosse. E scosse anche me. Volevo leccargli ogni singolo muscolo, il collo forte, il petto. Scendevo, piano piano, con lentezza esasperante. Sapevo dove sarei andato a finire, lo sapevo, ma non mi importava. Esplorai l’ombelico con la lingua, Shervin rise per il solletico. Continuavo a baciare. Giù, più giù.
“Aspetta”, mi disse. Si distese sul letto invitandomi a seguirlo. Il suo sesso ora era finalmente tutto per me. Osservato, guardato tutte le volte che ci siamo visti, finalmente – finalmente! – lo ingoiai avidamente. Sudore, odore sessuale, un sapore che inevitabilmente aveva qualcosa dei frutti di mare mi sorpresero. Ero eccitato come mai prima d’allora. Tenni il so sesso nella bocca, per quanto potevo, stando attento a non fargli incontrare i denti. Lo coccolavo con la lingua, lo baciavo. Era la prima volta che praticavo sesso orale a un uomo. Questo ragazzo mi aveva incantato, stregato. Mi mise una mano sulla testa, mi toccò il viso, non voleva che smettessi, per nessuna cosa al mondo io avrei smesso… feci ...