Il regno del sesso - cap. 03
Data: 14/06/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: darkhood2
... su e giù con la testa, un po’ come avevo visto fare alle ragazze che l’avevano fatto a me o nei video porno, volevo farlo godere, volevo che Shervin godesse della mia bocca. La punta violacea, congesta mi toccò il palato, ebbi difficoltà a continuare ma resistevo, mi lacrimavano gli occhi ed ebbi una specie di conato; lui mi tenne la testa e mi impedì di allontanarmi. Gli fui istintivamente grato perché non avrei mai voluto staccarmi. Mi fermai, il suo sesso era per metà fuori e per metà dentro la mia bocca. Era tutto ricoperto di saliva. Mi imbarazzava il fatto che gli occhi avessero preso a lacrimare. Ero eccitatissimo. Ci guardammo. Ripresi. Un affondo. Ancora un conato. Ma il piacere che mi provocava il fatto di avere il suo sesso nella mia bocca era superiore a qualunque fastidio. La saliva continuava a colare giù. Risalii. Per affondare ancora. E ancora, e ancora. Shervin mi lasciò la testa, allargò le braccia, concentrandosi sul suo piacere. Ormai non mi dava più così fastidio. Gli accarezzavo i testicoli con le mani, intanto. Gli afferrai l’asta pulsante, mentre mi concentravo sulla cappella, leccandola come fosse un gelato. E ancora un affondo. Adorava questi cambiamenti di registro. La stimolazione congiunta di mani e bocca lo stava facendo godere. Fu durante l’ennesimo affondo che l’orgasmo arrivò. “Vengo, vengo!”, disse, la voce smorzata. Il suo sperma mi invase la lingua, la bocca. Era tantissimo. Schizzava sul palato. Ingoiai, mandai giù. Continuai a succhiare ...
... ancora. Shervin godeva come se non fosse capace di smettere. Gli occhi chiusi, completamente rapito, in trance, in estasi. Il suo sesso continuava a eiaculare una dose incredibile di sperma. Sapido e allo stesso tempo dolce. Appiccicaticcio, denso. Il suo succo. La sua essenza. Ingoiavo, assaporavo e mandavo giù.
Respirai forte, aprendo la bocca. Come riprendendomi da una furia più grande di me. Gliel’avevo succhiato fino a farmi venire in bocca. Ero un laido, un pervertito, avrebbero forse detto i miei amici. Ero felice. Chiusi gli occhi.
Giusto in tempo per riaprirli quando mi sentii afferrare la testa un’altra volta, era lui, era Shervin che mi prese e mi baciò. Incollò letteralmente la bocca alla mia. Sentii la sua lingua. Per la prima volta ci baciammo. Ci baciammo come due innamorati, come due ragazzini. Restammo incollati per minuti interi, lui mi si gettò addosso, si abbandonò a peso morto. La sua lingua mi assaporava. Voleva il suo sapore? Voleva sentire il suo stesso sapore d’uomo, che la mia lingua serbava sulla sua superficie sensibile e umida? Oppure volle baciarmi per il gusto di baciarmi? Chi può dirlo. Lo abbracciai, ricambiando il suo bacio. Mi resi conto che era tardissimo, e il mio sesso era gonfio e pieno di desiderio ma non avrei fatto in tempo a soddisfarlo, perché a quest’ora avrei già dovuto essere sotto casa della mia ragazza. Mi resi conto che per me, soddisfare Shervin era una forma sottile e persistente di appagamento – più forte di quanto ...