Piacere inaspettato in un nonluogo trafficato
Data: 14/06/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Vercingetorige87
... le risposi. L'altra mano era sul seno e badai solo al suo corpo che mi cercava. Glielo appoggiai alla pancia e finalmente iniziò a toccarlo attraverso i pantaloni. Lo voleva almeno quanto io volevo lei.
Sfilai quei maledetti pantaloncini e mi ripromisi che la prossima avrebbe dovuto avere una gonna. Caddero sugli anfibi con dolcezza. I miei pantaloni ebbe l'accortezza di slacciarli lei, avevo bisogno di un lasciapassare, e senza bisogno di demandare si liberò del mio peso inginocchiandosi. Lo prese in bocca con grazia.
"Avrai scopato poco ma coi pompini te la cavi bene." Abbozzai, ormai dovevo mantenere il personaggio.
Mi rispose andando giù lungo l'asta. Lo insalivava bene per essere una chierichetta, ancor di più per essere una psicologa. Le afferrai la testa e maledissi quei capelli troppo corti e liberai l'animale che è in ogni uomo mentre ha il cazzo infilato in un pertugio caldo. Cercai di soffocarla, solo così la saliva diventava densa e mucosa, perfetta. Mi gustai ancora un poco le sue fatiche, poi maledissi il mio altruismo e la rialzai a forza: era giunto il mio turno.
In ginocchio, con le mani sui fianchi la spinsi con forza contro la parete di cartongesso e l'assaporai. Era bagnata e buona, e pregustai la penetrazione. La leccai portandola quasi al punto di non ritorno, ero bravo a capire quando una donna ne ha per poco e provai gusto nel lasciarla in bilico. Mi fermai e aspettai che le scendesse appena l'eccitazione, per poi ricominciare con più ...
... foga. Ripetei il giochetto un paio di volte, poi mi alzai e le feci assaggiare il suo sapore che mi riempiva la gola.
"Sappilo, adesso ti scopo." Non ottenni obbiezioni. Infilai con maestria il preservativo ed entrai. La presi in piedi, lì in un cesso anonimo e grigio del Jfk, come fosse una puttana in una discoteca di provincia. Pompai con attenzione, volevo le piacesse, gestii per bene i tempi, accelerai e rallentai, la sbattei prima con gentilezza e poi con vigore bestiale. Ad un certo punto infilai anche una mano lì, giusto per stimolarla un po' di più al battere dei miei colpi ritmati. Era completamente in balia del piacere, la simpatica spocchia di una mezz'ora prima era scomparsa, e alla fine non resistette.
"Più forte... Ti prego, più forte."
Accelerai. Forse le feci anche male, quel dolore che si mescola al piacere e ti fa sentire libera e troia.
Venne, contraendo ogni muscolo avesse in corpo, la schiena così tesa che pensai si sarebbe spezzata.
Mi fermai, duro e resoluto. Aveva risvegliato i miei istinti primordiali di dominatore e volevo umiliarla, in fondo le piaceva. Le diedi qualche secondo per riprendersi.
"Succhiamelo." Dissi duro, forse fin troppo.
Obbedì.
Mi tolse il preservativo e tutto ricominciò da capo, come se nulla fosse successo nel mentre. Le venni in faccia, sentendomi un Dio, e la aiutai a ripulirsi con la carta igienica.
Quando uscimmo restò in silenzio. Lo speaker chiamò l'imbarco del nostro volo, ci salutammo con un ...