1. Voglia d'amare


    Data: 15/06/2018, Categorie: Incesti Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu

    ... disteso sopra il corpo di mia madre e penetrare la sua vagina con il mio fallo. Non &egrave la prima volta che penso a lei come donna. Già altre volte mi sono masturbato avendo davanti l�immagine del suo corpo. Non vedo i lineamenti del viso ma il mio subconscio sa che &egrave mia madre. Questa sera prendo coscienza che desidero possedere mia madre. In preda all�eccitazione mi spoglio e mi distendo dietro al corpo di Anita. Con la mano prendo il cazzo ed avvicino il glande all�ingresso della vagina. Do una spinta in avanti. Un urlo riempie il silenzio della villa. Mia madre balza, prima a sedere sul letto e poi si precipita a rifugiarsi in un angolo della stanza. Io, in preda alla panico, scappo dalla stanza e vado a rifugiarmi nella mia camera chiudendomi dentro. L�ho fatta grossa. Ho tentato di violentare mia madre. Adesso cosa accadrà? Il silenzio regna assoluto. &egrave una notte piena di paura quella che mi appresto a trascorrere. Resto in attesa di una sua più che giustificata reazione. Niente. Fino al mattino non il più piccolo rumore. Quando il sole &egrave alto sento il rumore di un auto che si allontana. Mia madre &egrave andata via. Scendo dal letto; apro la porta e guardo fuori. Il mio sguardo cade su un mucchio di vestiti messi sul pavimento davanti alla porta della mia stanza. Sono i miei che, scappando, ho lasciato nella sua stanza. Vi &egrave attaccato un foglietto su cui vi &egrave scritto:�Io e te dobbiamo parlare.�&egrave la reazione di mamma a quanto ...
    ... accaduto. Deve farmi capire che quello che ho fatto &egrave sbagliato e che non potrò mai soddisfare i miei istinti animaleschi usando il suo corpo. E� tardo pomeriggio quando rientra. Il suo viso &egrave contratto. Come suo solito mi saluta dandomi un bacio sulla guancia. Si reca in bagno. Sento l�idromassaggio entrare in funzione. Ne esce dopo circa un ora avvolta in un accappatoio bianco. Va in cucina e traffica con le pentole. Prepara la cena.�Vado a vestirmi. Tu intanto apparecchia la tavola. Quando torno ceneremo.�Quindici minuti dopo &egrave di ritorno. La guardo. Indossa una camicetta bianca ed una gonna nera larga. Il suo viso &egrave disteso. Aveva bisogno di rilassarsi con un bagno caldo. &egrave bellissima.�Vieni andiamo a tavola.�Dopo cena mi invita a seguirla nel salone. Trepidando la seguo. Ci sediamo sul divano. Mi prende la mani e fissa i suoi occhi nei miei.�Voglio che tu sia sincero; che tu mi dica la verità. Cosa ti ha spinto questa notte a comportarti in quel modo? Non ti ha sfiorato il pensiero che sono tua madre e che certe cose con me non puoi farle? Ti ho aspettato per festeggiare la tua maturità scolastica e mi ritrovo con un animale che cerca di violentarmi. Lo sai che esistono leggi che puniscono severamente questi atti?�&egrave un fiume in piena. Sembra che stia facendo un�arringa. La interrompo.�Mamma non sei in un�aula del tribunale. Sei a casa e stai parlando con tuo figlio. Primo: non sono un animale. Sono un uomo. So benissimo che la società ...
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