1. I tormenti di nonna Marta (parte quinta)


    Data: 18/06/2018, Categorie: Incesti Autore: Marco Sala, Fonte: EroticiRacconti

    ... iniziò a succhiarmi i capezzoli. Erano veramente delle sensazioni molto gradevoli. Sfortunatamente il suo telefonino squillò più volte. Con malavoglia si staccò dal lavoro che stava facendo per rispondere. Era la mamma che, preoccupata per il fatto che non era ancora rientrato, gli chiedeva dove fosse. Lui rispose bofonchiando che si trovava a casa mia. Allora presi il telefonino e mi presentai. “ Buongiorno signora, non si preoccupi, glielo riporto a casa tra poco, gli altri se ne sono appena andati.” Ovviamente dissi una bugia ma volevo evitare qualsiasi malinteso che avesse potuto mettere in imbarazzo il mio giovane amante. Neanche il tempo di chiudere la comunicazione e Leo era già rivestito. Peccato, avrei succhiato volentieri ancora una volta il suo calippo. Durante la strada del ritorno, mentre guidavo, gli davo il mio giudizio sul suo comportamento. “Allora amore, dal lato tecnico, non hai più niente da imparare. Devi solo ricordarti di non avere troppa premura. Per far godere una donna devi cominciare dai preliminari, baci, carezze ed altre tenerezze poi via in un crescendo continuo. Oggi, in alcuni frangenti, hai mostrato la tua inesperienza ma non sono arrabbiata anzi, sono felice per fiducia che hai riposto in me.” Queste parole lo toccarono profondamente e per ringraziamento, mi abbracciò e mi baciò con grande entusiasmo. Appena arrivati a casa sua, sua mamma si avvicinò alla macchina per parlarmi e ringraziarmi. Voleva invitarmi in casa per conoscermi meglio ...
    ... ma, vista l’ora tarda, ci riproponemmo di vederci la sera dopo. Sentivo che quell’incontro sarebbe stato molto impegnativo. La mattina dopo mi svegliai molto tardi, non era mia abitudine ma, la serata passata con l’amico del mio adorato nipote, era stata molto “ricca di eventi” tanto per usare un eufemismo. Leonardo aveva acquisito in poco tempo un’esperienza ed un’abilità notevole in certe cose e, modestamente, ero fiera di averlo “svezzato” cosi bene. Ero un po’ tutta indolenzita, dopo i numeri della sera precedente, sentivo “tirare” tutti i muscoli, in particolare quelli dei glutei. Feci colazione rapidamente, e mentre bevevo il mio solito caffè iniziai a sfogliare il mio telefonino. Messaggi, chiamate perse, mai avevo avuto tanti contatti come in queste ultime settimane. Alla fine trovai quelli dei miei nipoti e di mia figlia che mi riferivano di aspettarmi con impazienza. Chiamai subito Virginia. “Ciao tesoro, sono la mamma. (Come se non mi riconoscesse dopo tutti gli anni che ci telefoniamo.) E’ successo qualcosa? Come mai tutte queste chiamate?” “No, non è successo niente di grave, volevo solo dirti che ho un arrosto nel forno e avrei piacere che tu venissi a trovarci.” Mentre me lo diceva sentivo un’impazienza quasi isterica nella sua voce. “Oh, mi dispiace, mi sono alzata da poco ed ho appena fatto colazione.” “Dai mamma, raggiungici, ti prego.” Come potevo dire di no davanti a tale esortazione? “E va bene, mi preparo e vi raggiungo.” Quando arrivai a casa di Virginia, ...
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