-
Master
Data: 19/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: maledesire
Lo avevo contattato in chat. Io ventenne nuotatore professionista ero un bel bocconcino, ma lui, con i suoi 35 anni e due metri di statura, aveva proprio un fisco scolpito e da urlo. Lui era un master ed io avevo voglia di provare nuove esperienze. I suoi modi autoritari mi avevano stuzzicato e dalle foto e video mi aveva mostrato di possedere diverse attrezzature e strumenti interessanti, tra cui un grosso cazzo di 23 cm dritto e venoso che produceva grosse quantità di liquido bianco. L’appuntamento era presso un capannone nella zona industriale della città limitrofa. Il week end sarei stato merce del mio padrone. Non toccavo cibo dalla sera prima come da ordini. La sera del venerdì arrivai con dieci minuti di ritardo causa il traffico dovuto alla nevicata inaspettata e lo trovai ritto in piedi braccia conserte ed appoggiato ad un furgone. Cazzo era alto quasi venti cm più di me. Bomber nero, pantaloni in pelle e anfibi, viso nascosto da passamontagna. Ma se non era veramente lui? Mi avvicinai e stavo per aprire bocca quando uno sganassone mi colpì sul viso. “Non ti ho dato il permesso di parlare. Sei in ritardo merda! Spogliati nudo completo, anche calze e scarpe. In ginocchio e apri la bocca!!”. Era la sua voce! Ubbidii e mi spogliai completamente nudo come mi aveva ordinato. Finalmente avrei potuto succhiare quel bastone che aveva accompagnato molti dei miei sogni. Mi inginocchiai sulla neve tremando per il freddo e mi misi a bocca spalancata. Tirò fuori il ...
... suo cazzo in semierezione … “tutta e guai a te!!” e cominciò a inondarmi di piscio! Era la prima volta, non riuscivo a deglutirla tutta vista l’abbondanza e parte mi colava dalle labbra. Era aspra e calda, ma non mi dispiaceva. Da tempo volevo provare. Finito si scrollò il cazzo sbattendolo forte sul mio viso. Poi mi impose di mettermi a 90 sul cofano della mia auto. Mi aprì le gambe, tremavo per il freddo ed il tepore del cofano era un toccasana. Poi si si mise dalla parte opposta e mi prese le mani tirando le mie braccia. Sentii qualcuno scendere dal furgone vicino, si mise dietro di me e mi colpì più volte le chiappe con qlc che sembrava una racchetta da ping pong. poi mi aprì le chiappe con le mani e senza lubrificare poggio la sua cappella sul mio buco. La sentivo premere, era molto grossa e faceva fatica ad entrare. Dava delle piccole spinte per forzare il mio ano fino a quel momento invaso solo da zucchini e qualche mio dito. Sentivo le pareti cedere e il tipo impaziente mi piantò il suo cazzo nel culo tutto in un colpo. Fu un dolore devastante. Sembrava mi avesse squarciato con un bastone. Urlai mentre il master sogghignava. Ero bloccato mentre il tipo cominciava a scoparmi. “Continua a fissare il mio sguardo BRUTTA MERDA e trattieni le urla. Dalla tua cazzo di bocca le uniche parole che possono uscire sono solo un forte Sissignore”. Si tolse il passamontagna. Era intrigante da morire. Quel suo sguardo bastardo mi penetrava dentro. Ero suo e lui lo sapeva. Il ...