1. Master


    Data: 19/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: maledesire

    ... tipo mi scopava facendo uscire il suo cazzo quasi ogni volta mentre io fissavo il mio padrone trattenendo le urla. Solo qualche gemito a bocca aperta quando il tipo dietro affondava completamente il suo cazzo dentro di me. Era bello grosso e lo sentivo crescere di dimensioni e misura. Il dolore si affievoliva mentre il piacere incrementava. Il mio corpo fremeva per il freddo ed il piacere. Quella situazione la aspettavo da tempo. La violenza era uno dei miei desideri, anche se non pensavo con più persone.
    
    Il mio corpo veniva schiacciato sulla carrozzeria bloccato dal mio padrone e dalle spinte del mio carnefice. Sembrava tutto così irreale. La neve continuava a cadere fitta, io nudo tremavo mentre l’unico rumore erano le palle del tipo che sbattevano su di me ad ogni affondo. Era instancabile, cominciò a perforarmi facendo uscire completamente quel grosso cazzo per poi affondarlo deciso e fino alle palle. Gli affondi crebbero di velocità mentre le mie urla da dolore erano ora mugolii di piacere.
    
    “Ti piace vero TROIA?”. Urlai un “SISSIGNORE” mentre caldi fiotti di sborra invadevano il mio culo reso rovente dagli affondi e dai colpi precedenti.
    
    Il tipo dietro si staccò e mi allargò le gambe, mi infilò qlc su per il culo e cominciò a darmi piccole sberle sulle palle, man mano sempre più forti. Il master mi fissava e sogghignava, poi mi sputò sul viso mentre le mie palle venivano stritolate facendomi urlare. Poi il tipo dietro se ne andò.
    
    Ero gelato appoggiato sulla ...
    ... carrozzeria mentre il master mi tirava per le braccia. “Ora hai un plug nel culo per non far uscire la sborra. Guai a te se lo perdi!!”. Poi mi mollò le braccia, con una mano mi prese per i capelli e con l’altra e mi diede un forte pugno sul viso. “Non ti avevo detto di non urlare?? Guarda ora ti verrà un bel livido su quel faccino”.
    
    “Ora cambiamo posto seguimi”
    
    Mi alzai e lo seguii. Mi fermai pensando alla mia auto “Ma l’auto..”. Non feci in tempo a finire la frase che il padrone mi diede un calcio all’indietro che mi colpì nel ventre così forte da farmi cadere alcuni metri più indietro andando a sbattere sulla mia auto. Caddi sulla neve e persi il plug sentendo la sborra uscire copiosa dal mio culo.
    
    Mi mancava il fiato e il dolore alle costole era lancinante. Mi prese per i capelli facendomi sbattere la testa sulla carrozzeria.
    
    “Non devi parlare. Non capisci un cazzo. Ora spalanca la bocca”. Si aprì la patta e il suo cazzone saltò come una molla. Un secondo e la sua cappella mi arrivava nell’esofago. Sforzi di vomito mi percuotevano mentre quel grosso bastone faceva su e giù nella mia gola. Spasmi mi facevano buttar fuori un mare di saliva. Ora capivo perché non mi aveva fatto mangiare. Avrei buttato fuori anche l’anima.
    
    Si divertiva a farmi annaspare fino all’ultimo respiro. Si divertiva a farmi annusare i suoi peli pubici mentre tutto il cazzo era dentro la mia gola fino a procurare sforzi di vomito. Il freddo era intenso e mi entrava dentro. Il mio culo ...