1. La puttana di bordo


    Data: 20/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: tonino, Fonte: EroticiRacconti

    ... gioco mi aveva coinvolto e lasciai che “Qualcuno” mi vestisse con le cose che mi aveva mostrato: un reggiseno, una mini mutandina, delle calze a rete con reggicalze e un paio di scarpe con tacco basso, infine mi fece indossare un babydoll trasparente. All’epoca portavo i capelli molto lunghi e lui me li spazzolò fino a farli lucenti. Allegramente camminai un po nella cabina. Le scarpe mi calzavano a pennello, non mi davano nessun fastidio e mi slanciavano il corpo. Ancheggiando mi guardai nello specchio e ciò che vedevo mi eccitava, mi guardai di faccia, di profilo e di spalle, sistemai bene il filo degli slip in mezzo alle natiche. Dallo specchio notai “Qualcuno” seduto sulla cuccetta che si strofinava la patta, gonfia, dei pantaloni. Gli sorrisi e lui sorrise a me. Mi chiese se ero d’accordo sul fatto di fare una entrata shoccante (con presentazione) nella cabina dove c’era il festino ed io acconsentii entusiasta. Il gioco mi aveva preso la mano, l’alcool che avevo bevuto mi eccitava. Uscimmo dalla sua cabina, nel corridoio non c’era nessuno. Quando arrivammo nei pressi dell’altra cabina mi feci di lato. Lui entrò e dopo qualche istante lo sentii gridare: - Ecco a voi la Regina della Festa: NINAAA!! Il mio ingresso nella cabina fu fragoroso. Tutti ammutolirono e passò qualche attimo di silenzio prima che applaudissero entusiasti. Erano abbastanza (molto “abbastanza”) ubriachi e il “surrogato” di donna (cioè io) che si era presentato in mezzo a loro, in carne ed ossa, era ...
    ... meglio di tutto quanto potessero trovare nelle loro riviste pornognafiche. Andai in mezzo a loro ancheggiando e muovendomi sensualmente come piaceva a me e…come piaceva a loro! Ero circondato da sei uomini. Mi avvicinai a uno di loro che era seduto nella cuccetta, mi attrasse verso di se e tenendomi per i capelli avvicinò la sua bocca alla mia baciandomi con foga e infilandomi la lingua in gola. Mentre ero così abbassato sentii due mani che mi carezzavo dietro, agitai un po le natiche in segno di apprezzamento. Una mano mi scostò il filo delle mutandine dal mezzo delle natiche e sentii un dito che mi strofinava il buco. Inarcai un po la schiena e sentii il dito entrarmi nel culetto con una certa violenza. Certo non ero vergine ma un poco male mi fece. Emisi un gridolino e ritrassi il culetto facendo uscire il dito. Il tipo si scusò e io non mi incazzai più di tanto. Il mio ruolo di zoccoletta mi piaceva un sacco e passavo da uno all’altro allegramente lasciandomi toccare, palpeggiare e accarezzare da tutti. Il fatto che non mi fossi incazzato più di tanto per il dito infilatomi nel ditietro ed il mio atteggiamento spensierato aveva reso i miei compagni di festino più audaci e le loro avanches diventarono man mano più palesi e insistenti. Fu “Qualcuno” a chiamarmi da parte per propormi di dare il colpo finale alle mie esibizioni: - Nina, ho visto che ti è tutto piaciuto – mi sussurrò - saresti disposta a farti inculare? - A farmi inculare?!? – chiesi a mia volta – e da chi?? Da ...