1. Io e marilena


    Data: 23/06/2018, Categorie: Tradimenti Autore: LeoneDiana, Fonte: Annunci69

    ... anche quello sport e, quando ti alzi, speri che l’alone possa credibilmente passare per sudore. Il tuo film mentale, però, non si ferma e mentre sei nello spogliatoio la scena si arricchisce di dettagli: lei ha le mani legate alla testata del letto e io impugno un frustino. Non ce la fai più e ti chiudi in bagno dove abbassi le tue mutandine fradicie e usi una mano per dare alla tua fregna pulsante la soddisfazione che richiede. Il clitoride si gonfia sotto i movimenti delle tue dita e la tua immaginazione ti fa visualizzare il piacere sul mio volto, su quello di lei, bendata, il suo sedere arrossato, il mio cazzo da cui sgorgano, finalmente, spruzzi di sperma che non sono altro che il riflesso degli spasmi del tuo orgasmo liberatorio.
    
    Ti risvegli come da una trance. Speri di non aver urlato, hai cercato di trattenerti ma poi hai perso completamente il contatto con la realtà. Ti senti tutta rossa in viso. Decidi di fare una doccia sul posto, per calmarti definitivamente. Nel prendere le tue cose, noti che nello spogliatoio c’è un’altra ragazza, che pochi minuti dopo ti raggiunge in bagno, nella doccia accanto alla tua. Mentre ti asciughi, noti che lei ti fissa, e ti assale il dubbio: che abbia sentito qualche rumore durante il tuo ditalino?
    
    A casa di Marilena, intanto, la situazione si è riaccesa. Le coccole post-coito sono diventate, un po’ alla volta, di nuovo carezze seducenti. Abbiamo ricominciato a baciarci con trasporto e… anche il mio “compagno di giochi” si ...
    ... sta velocemente risvegliando. Sposto l’obiettivo dei miei baci dalla sua bocca al collo, dal collo alle spalle, dalle spalle ai seni… su cui mi soffermo per un po’, visto il suo gradimento. Successivamente, scendo sulla pancia e arrivo dove sento che lei più mi desidera. Il sapore di preservativo a me non dà fastidio, se non per il fatto che nasconde quello puro della passera, e quindi comincio a leccarla, partendo dai contorni delle grandi labbra. Il suo respiro si fa più affannato e… sì, sta godendo, parecchio. Inaspettatamente, però, si scosta e fa per prendere qualcosa dal cassetto del comodino: un paio di manette. Con un’espressione a metà tra una gattina che fa gli occhioni e il diavolo che induce in tentazione, me le porge. Io cerco di superare il mio sconcerto e provvedo a legarla alla testiera del letto, per poi ficcare tutta la lunghezza della mia lingua nella sua bocca. Trasformo il bacio profondo in carezze più leggere, fino a che resta solo un contatto di labbra, che rendo sempre più lieve, e discontinuo, di modo che sia lei a cercarmi, e non sempre trovarmi. Mi distanzio ancora di più e sposto le mie attenzioni su altri luoghi, ripercorrendo il tragitto di prima, ma questa volta con stimolazioni più fatue, lambendo soltanto, con le labbra e la lingua, i vari settori di pelle. Lei scatta, e si dimena a cercare un contatto più completo e deciso, ma io, esperto in questo tipo di “tortura” a cui mi hai insegnato a sottoporti, non le dò soddisfazione. Riservo un ...
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