Il tanga rosa
Data: 23/06/2018,
Categorie:
Etero
Autore: ro2063
... infierire nella stretta, e conferiscono a lei una estetica tremendamente erotica.
Lei assume il controllo sulla erezione e mentre osserva lui, inizia una andatura lenta, morbida, costante; allo stesso modo stringe un po' le gambe, consapevole perfettamente del fatto che, in realtà, potrebbe ammazzarlo davvero.
Lei: “Sorpreso? … Ti piace così?”.
Lui: “Non stringere troppo però...”.
Lei: “No, tranquillo. Però a me eccita da morire... Mhmmmm... Senti qui... vedo che ti piace tanto...”.
Lei continua serafica, lenta; vuole che la cosa sia una “agonia” per entrambi, sebbene di piacere.
Tenendo una postura quasi a “squadra”, lei offre l'incanto del suo tono fisico e del suo erotismo che mai si era visto prima. Lui, con il Tanga ad una spanna dal naso, osserva in trasparenza il sesso, il pube, la malizia del pizzo dal cui lembo dilaga l'addome chiuso a fisarmonica, da cui oltre affiorano i boccioli dei seni discreti che lasciano aprire spalle altezzose, che raccolgono un collo affusolato a chiudere ostento di mento a sfida, sopra cui labbra languide offerte semi aperte fanno la corte a occhi sottili di cinismo.
Lei: “Voglio fare la cattiva, mi sento tanto monella...”.
Lui: “Non me ne ero accorto...”.
Lei assume una espressione di bambina innocente dispiaciuta, sebbene non lo sia affatto.
Lei: “Mi dispiace.... poi mi perdoni vero?...”.
Lui non trova risposta a questa forma d'Arte che sa, in una battuta, assumere connotati di donna e bambina assieme; a ...
... lui è sempre piaciuto il lato infantile-erotico che lei riesce a sprigionare e a disarmarlo ogni volta.
Gli sguardi si incatenano e lui cerca di avvicinare il Tanga alle labbra; lei tuttavia non concede l'apertura delle gambe e lascia a lui il compito di provare. Lui avverte una forza tremenda e poco dopo diserta; lei lascia la presa e concede l'approccio aprendo leggermente le ginocchia.
Lui allora pone la mani aperte ai fianchi di lei, come per assicurare che la presa resti così, e si dedica a posare una galassia di bacini sopra tutta la zona che può raggiungere, mentre respirando profondo lascia che l'effluvio gli trapassi il cuore. Lei lo guarda fra stupore, tenerezza, ammirazione, sentendosi centro di Teatro, Opera di un erotismo sofisticato, desueto, letale, ma avvincente.
Lei decide di infierire e abbassa il Tanga quel tanto da mettere in luce la linea del pube; compie il gesto con cura, livellando in orizzonte le stringhe elastiche. Poi, mocciosa, dispettosa, lo guarda.
Lei: “Non ti dispiace vero, se ci dai un'occhiatina?”.
Lui sta agonizzando di piacere, mentre lei allora decide di finirlo ribadendo la stretta con le gambe e accelerando progressivamente l'andatura con la sua manina “innocente”.
Lei: “Riesci a guardarmi quando vieni? Eh?... Dai, fallo per me. Ma non sei obbligato se non te la senti”.
Lui: “Ma tu non vieni, vero?”
Lui: “Non preoccuparti per me, io sono già eccitata così”.
Lui non conferma ma accoglie l'invito, sebbene dentro ...