1. Una donna inquieta


    Data: 24/06/2018, Categorie: Etero Autore: Bastino9, Fonte: EroticiRacconti

    ... divano e lui mi ragguagliò ampiamente sulla situazione del suo paese ma mi accorsi che lui, pur parlando, non aveva mai tolto il suo sguardo dal mio corpo e più di una volta si era aggiustato il cavallo dei pantaloni. Oh..Dio! Gennaro era un omaccione alto circa 1,90 e con una corporatura solida, mani e piedi grandi con la forma del viso allungato e per me piacente, non era assolutamente un uomo da buttare via tutt’altro ma io non volevo prendere l'iniziativa e andare oltre quindi aspettavo che lui si manifestasse e lo fece subito. Alzandosi per andare via mi tese la mano per salutarmi e quando gli porsi la mia la fece sparire nella sua allungando l’indice per massaggiarmi il polso e capire le mie intenzioni. Non ritirai la mano e lui capì. Mi attirò a se come se fossi un fuscello, non opposi resistenza, mi strinse a sé tanto da togliermi il fiato e cercò le mia labbra che gli offrii generosamente. Mi adagiò con delicatezza sulla moquette e cominciò a spogliarmi mettendo a nudo il mio seno con i capezzoli già turgidi, lasciò scivolare la zip della gonna e restai con il perizoma che rapidamente strappò mettendo completamente a nudo la vagina ed il monte di venere tratteggiato da un filo di peluria; la sua grossa mano coprì completamente il tutto, rapido un grosso e lungo dito si avventurò tra le labbra entrando nel canale della vulva: ebbi un grosso fremito. Gennaro si era arrapato molto bene e cominciò rapidamente a spogliarsi per restare solo con lo slip all’interno del ...
    ... quale pulsava insistente un grosso pene. Si stese al mio fianco e posò sul mio ventre la sua coscia massiccia mentre con la mano che praticamente raccoglieva tutta una mia mammella diede una forte stretta che mi fece soffrire ma ebbi anche una contrazione uterina. Bella, soffice, naturale e mentre mormorava queste parole apriva e chiudeva la mano come se volesse mungermi, si prese in bocca il capezzolo succhiandolo come un bambino ma con più vigore anzi tanto vigore per cui non potei che gemere; la vagina cominciava ad inumidirsi abbondantemente. Le sue labbra carnose si poggiarono sulle mie e la sua lingua lunga e grossa si infilò nella mia bocca riempiendola in un bacio carnale, mi alitava sul collo e mi mordeva i lobi, mi leccava tutta ormai cominciavo ad avere i sintomi di un orgasmo e quando mi strofinò il suo membro ancora contenuto nello slip non potei fare a meno di liberarmi con un grido piacere. Solo allora lui si tolse lo slip e mi slargò le gambe, il cappellone mi puntava la figa, la spinta del suo pene fu lenta e progressiva, scivolò nella mia vulva più che lubrificata rapido arrestandosi quando toccò il fondo, gli cinturai i larghi fianchi con le mie gambe e cominciò allora a muoversi dentro procurandomi un’estasi; si fermò un momento, si inarcò, affondò dentro e spinse oltre la cervice fin nell’utero. Non fu un urlo di piacere ma di dolore di vero dolore, scuotevo la testa a destra e sinistra continuando a dire basta, basta ma lui incurante continuava ad agitarsi ...