Tagliati fuori - iii parte
Data: 26/06/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FinnTanner
... sorriso riapparve sulle sue labbra, sembrava che avesse iniziato a riacquistare la calma, eppure la stretta dei suoi pugni non accennava ad allentarsi. Aveva le nocche quasi livide.
«Ne sei proprio sicuro?» Disse dopo un minuto. Poi ci congedò, senza aggiungere altro. Ero certo che volesse riflettere da solo sulle informazioni che avevamo fino a quel momento, prima di prendere qualsiasi decisione.
Prima che lasciassi la sala però mi prese da parte. «Voglio parlare con il tuo ragazzo.» Mi disse in tono neutro.
Il modo in cui aveva sottolineato quel “tuo” però fece scattare qualcosa dentro di me. Cosa poteva volere Dejana da Daniele?
«Sissignore,» assentii pensieroso prima di congedarmi.
Trovai Daniele nel suo alloggio sul ponte sette. Era sul letto, dormiva a pancia sotto sopra le lenzuola. Completamente nudo. Per un attimo scordai perché ero andato a cercarlo e il cazzo iniziò subito indurirsi stretto sotto l’uniforme. Quel culo era la cosa più bella che avessi mai visto, ogni centimetro di lui mi attirava come la fiamma per una falena. Mi era difficile anche solo pensare lucidamente quando eravamo nella stessa stanza. Mio, mio, mio, in sottofondo il mio cervello continuava a mandarmi sempre lo stesso messaggio. Volevo stare con lui. Dovevamo stare insieme.
Gli sedetti accanto sul letto, attento a non svegliarlo, e presi ad accarezzargli delicatamente la schiena. La sua pelle era incredibilmente liscia e delicata, quasi trasparente, mi sembrava quasi di ...
... riuscire a vederci attraverso. Lo sentii mugugnare qualcosa nel sonno.
Come facesse a dormire così dopo che eravamo quasi morti era qualcosa che non riuscivo a capire. Io avevo l’adrenalina che mi pompava ancora nelle vene e in quel momento volevo solo scoparlo.
«Ehi,» gli sussurrai all’orecchio chinandomi su di lui. «Svegliati piccoletto.»
Corrugò lievemente la fronte nel sonno, contrariato, poi aprì gli occhi e mi sorrise. «Ciao» disse.
«Ciao, pigrone.» La sua spensieratezza e il suo sorriso erano contagiosi. Quando eravamo vicini stavo bene, meglio di come fossi mai stato.
«Non sono un pigrone…»
Lo interruppi subito poggiandogli un dito sulle labbra. «Ho voglia di scoparti.» Gli dissi sinceramente. Era inutile girarci intorno.
Daniele sussultò e sgranò gli occhi. Ma la sua sorpresa durò appena un secondo, un attimo dopo si era chinato affondando il viso tra i cuscini. Aveva portato indietro le braccia e allargato le natiche perfette con le mani. Teneva la schiena arcuata, facendo sembrare il culo ancora più grande. Adesso il suo minuscolo forellino rosa era esposto e invitante. Mi stava offrendo tutto se stesso.
Mi leccai le labbra e strofinai con le dita l’accenno di barba che iniziava a ricoprirmi il mento. Percorsi la linea al centro del suo sedere fino a sfiorare il buchetto. Daniele rabbrividì e gemette di anticipazione.
Non potevo più aspettare e mi chinai, avvicinando il viso. Sapeva di buono, sapone, cuoio dell’uniforme e un accenno di sudore ...