1. Le labbra di paola


    Data: 28/06/2018, Categorie: Tradimenti Autore: mikirn82, Fonte: Annunci69

    ... giganti. Il culo anche.
    
    Volevo rimanere da solo con lei.
    
    Guardai il secchio di fianco a Giulio, era quasi vuoto. Ne avevo tenuta un pochettino da parte, convinto che quella preparata fosse sufficiente per coprire i muri del salotto.
    
    Ma lui non lo sapeva.
    
    Quando mi chiese se ne avessi ancora dissi di no, nella speranza che si offrisse di andare a prenderla da suo zio.
    
    Così fece.
    
    Lo chiamò per accertarsi di non disturbare, era pur sempre domenica. Dopo cinque minuti ero da solo con Paola.
    
    Presi il pennello e iniziai a verniciare i bordi vicino al cassettone. Mentre le allusioni da parte mia si facevano più insistenti, il suo volto continuava ad essere rilassato.
    
    Forse lo era più che in presenza di Giulio.
    
    Scesi dalla scala e iniziai ad usare il pennello come una spada, minacciando Paola di trafiggerle il cuore. Lei rise, io le feci una macchia viola sul seno sinistro. Sentii il pennello rimbalzare indietro. Dovevano essere proprio sodi.
    
    Tra una risata e l'altra, l'accompagnai in bagno per tentare di togliere la vernice. Presi una spugna bagnata e gliela porsi, mi chiese se volessi pensarci io. Lo fece con un filo di timidezza, abbassando gli occhi. Lo voleva ma se ne vergognava.
    
    Tolsi quegli orribili occhiali, era proprio carina. Le guance erano tutte rosse.
    
    Passai la spugna sulla macchia facendo poca pressione, la maglietta bianca si bagnò, lasciando intravedere lo spettacolo contenuto dal reggiseno. Erano più grosse di quelle di Anna, ...
    ... quasi il doppio.
    
    Paola era appoggiata al lavandino, mi guardava. Strizzai la spugna lasciando cadere qualche goccia di acqua fredda in mezzo ai suoi seni, attraverso la maglietta, chiuse gli occhi ed emise un gemito. La presi dietro alla nuca e la baciai, subito le sue mani afferrarono il mio culo. Con la mano libera le presi un seno, o almeno ci provai. Era troppo grosso e sodo per essere stretto con una sola mano. La sua lingua roteava intorno alla mia, ogni tanto cercava il piercing per giocarci.
    
    Aveva delle labbra davvero morbide, era come se avvolgessero le mie.
    
    Mi ci staccai a malincuore, ma dovevo vedere quelle tette.
    
    Le sfilai la maglietta dai pantaloni e la tirai su, il reggiseno le conteneva a fatica. Spostai gli angoli per liberare i capezzoli, sembravano due ciliege. Cominciai a ciucciarli avidamente. Erano le più grandi che avessi mai avuto il piacere di succhiare. Continuai per un paio di minuti, poi mi girai verso il water. Chiusi la tazza e mi ci sedetti sopra, quindi mi tirai fuori il cazzo. Era già bello duro, ma non del tutto. Guardai Paola, i suoi occhi erano fissi sul mio uccello. Aveva proprio un bello sguardo da maialina timida.
    
    Si mise in ginocchio e lo prese in bocca senza troppi complimenti. Le sue labbra sembravano il cancello del paradiso.
    
    Dal mio punto di vista, potevo vedere le sue enormi tette sobbalzare su e giù, allungai le mani per toccarle.
    
    Godevo come un matto.
    
    Ma il tempo è tiranno, specialmente in situazioni come ...