1. Ti detesto (parte prima)


    Data: 29/06/2018, Categorie: Etero Autore: petronius, Fonte: Annunci69

    (Racconto di pura fantasia. Riferimenti a fatti o persone reali sono puramente casuali)
    
    Marina, 39 anni, un metro e 65, magra, ma con le curve al posto giusto; capello castano corto, molto corto in questo periodo, un taglio quasi da maschiaccio; occhi azzurri, grandi, degli specchi in cui leggere molto, glielo dissi, anni fa quando ancora ci scambiavamo qualche parola più di un freddo “Ciao”.
    
    Labbra piene, denti bianchi ed un espressione tra il dolce e lo scocciato…tranne quando parla con me e diventa acida e tesa.
    
    Pelle candida che sottolinea il collo slanciato, sottile, che invita a far scendere lo sguardo sulla curva delle sue spalle e sul suo seno pieno ed a quanto pare ancora sodo.
    
    Le sue curve proseguono lungo la vita stretta ed i fianchi pieni quanto basta per essere ben proporzionata. Un occhio curioso poi non può esimersi dal constatare che anche quel culetto sembra essere ancora ben sodo ed una giusta chiusura per due belle gambe diritte e toniche.
    
    Quasi 40 anni e non sembra aver quasi risentito dei segni del tempo, appare ancora la ragazza che ho conosciuto ormai quasi 20 anni fa, quando io ne avevo 15, e che con quell’atteggiamento di superiorità che ho poi imparato a detestare mi disse un secco “CBCR”…Cresci bene che ripasso…
    
    Ed è ripassata 4 anni dopo…a rompermi le palle perché stavo con la sua migliore amica, a da allora son passati più di 10 anni.
    
    Ora siamo costretti a stare entrambi attorno allo stesso tavolo per brindare a chi ci ha ...
    ... recentemente lasciato.
    
    E lei è sempre la stessa stronza che non perde occasione di cercare di dimostrarsi superiore…è questo atteggiamento che mi porta a detestarla ed a pensare che avrebbe bisogno di una gran dose di cazzo, magari si calma.
    
    I brindisi diventano prima 2, poi 5 ed in poco l’atmosfera tesa dell’occasione si stempera ed anche chi porta il lutto inizia a rilassarsi ed a sorridere almeno un po’.
    
    L’amica comune, la ex, G., mi fa: “Mi daresti uno strappo fino a casa? Non me la sento di andarci a piedi dopo tutti questi bicchieri.”
    
    Io: “Certo, t’accompagno volentieri…e se serve ti rimbocco le coperte!”, risata generale degli astanti che conoscono i nostri trascorsi e sguardo truce della stronza.
    
    M: “Visto che sei così cavaliere, daresti un passaggio anche a me?”
    
    Io: “Ok.”, sempre stronza…
    
    Portiamo a casa la ex, abbracci e baci e poi porto a casa la stronza.
    
    Parcheggio, scendiamo e l’accompagno alla porta…maledetto vizio di galanteria.
    
    Io: “Certo che non cambi mai, eh?”
    
    M: “Che vuol dire?”, a metà tra l’innocente e l’offesa.
    
    Io: “Vuol dire che devi sempre metterti in mezzo…”
    
    M: “Perché? Ti ho rotto le uova nel paniere? Volevi scopartela stasera?”
    
    Io: “E se anche fosse? Magari le avrebbe fatto bene, magari ne aveva bisogno…di sicuro ne avresti bisogno tu!”
    
    Resta un momento stupita, non le ho mai dato una stoccata, un insulto così diretto.
    
    Io: “E con questa me ne vado, è meglio chiuderla qui prima che mi offra di dartene io una ...
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