1. La manager e il suo giovane Padrone - 1


    Data: 02/07/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti

    ... La scena cambiò in pochi minuti, prima arrivarono due quarantenni, una balenottera con i capelli tinti di rosso e una bionda riccia, entrambe molto pettorute e su tacchi alti, la bionda a passettini per la gonna stretta, la rossa con passo deciso sui suoi polpaccioni e sulle sue coscione, due bei prosciuttoni. Avevano entrambe seni grossi, più definito ed alto quello della bionda e più largo e cascante quello della rossa. Appena videro la tipa legata alla colonna esclamarono all’unisono – E questa chi è? – avvicinandosi prima a Rita e poi alla figura legata ed offerta. - La possiamo toccare? – chiese la rossa, ma intanto aveva già allungato le sue mani sul seno della schiava e ne palpava le tette. - E’ a disposizione, usatela come volete. – Questa era Rita che parlava. Maledetta pensava Maria, le voci le arrivavano attutite e distorte, ma quella di Rita era l’unica che aveva riconosciuto. Era nel panico, cosa sarebbe successo? Sotto la maschera e dentro quell’orribile vestito di latex era rossa e sudava come una scrofa. Lo stress la stava demolendo. Ne sarebbe venuto fuori uno scandalo, sarebbe stata licenziata e rovinata pensava. Era sicura di essere ancora in azienda, anche se non sapeva dove, pensava che quelle che la stavano tastando erano colleghe, ma non aveva idea di chi fossero. E cosa le avrebbero fatto? Intanto anche l’altra si era aggiunta ai palpeggiamenti, questa la stava toccando sulle cosce e sulla fica. Ora Maria provava vergogna, ma era legata e imbavagliata, ...
    ... non poteva fare nulla per impedirlo. E se fosse stata libera? Riuscì a realizzare che non poteva gridare e tanto meno parlare. Come le aveva detto la furba ed infida Rita l’avrebbero riconosciuta. E se l’avessero spogliata e levato quella ridicola maschera…? Voleva morire. Maledisse il suo Padrone che per la prima volta l’aveva abbandonata nella più difficile delle prove mettendo a repentaglio la sua incolumità e la sua privacy. Era la prima volta che estranei stavano per usarla. Maledetto, maledetto. Di quella troia di Rita non si fidava. Dove l’aveva portata? E chi erano quelle altre due zoccole che la stavano palpando come una vacca. Intanto nel locale fecero l’ingresso rumorosamente due uomini, uno basso e tarchiato, l’atro alto e robusto. La guardia giurata ed un dipendente. Che appena videro Maria, senza sapere, naturalmente, chi fosse esclamarono – E chi è questa bella troia – disse la guardia giurata, mentre l’altro dipendente rifletteva ad alta voce. – Allora Rita non parlava tanto per parlare. – Maledetto, maledetto pensava Maria, mi sta offrendo come una vacca al mercato a gente che non conosco, è proprio un bastardo, mai mi ha fatto capire che potesse succedere una cosa del genere. E’ pericoloso, pensava, e lui neanche c’è, non sarà certo questa puttanella di Rita che riuscirà a proteggermi da queste stronze e questi stronzi. Ma ormai c’era ben poco da pensare, Maria sentiva mani dappertutto, quelle più leggere ed abili delle donne che la toccavano con decisione, ...
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