Secchione! Genesi di un padrone - parte 10
Data: 03/07/2018,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Dominazione / BDSM
Sensazioni
Autore: Naughty Bard, Fonte: RaccontiMilu
... protetto in una delle sue lezioni su come �acchiappare�.Damian lo guardava sorridendo. Quel bellimbusto era avvinghiato a Pam, le bocche incollate a limonare. Dio, quant�era idiota. Era stato una piccola, ottusa pedina nei loro schemi e neanche se n�era accorto. Si era dato un gran da fare per renderlo popolare, invidiato, stimato e rispettato. Ne aveva fatto un fottuto idolo, il tutto per farsi cornificare a ripetizione, centinaia di volte: ormai non passava neanche più dalle porte, cazzo!A Damian piaceva guardarli mentre si baciavano e Pam faceva in modo di accontentarlo ogni volta possibile, infilando la lingua in bocca al bamboccio di continuo, per poi lanciare occhiatine maliziose e profondamente significative a lui che sorrideva gongolante. Perché, in fondo, era un po� come se stesse guardando il grande eroe del Raleigh High leccargli i piedi, il culo, le ascelle, l�uccello o le palle sudate in prima persona, a seconda di quale parte del suo corpo la dolce e tenera capo-cheerleader avesse appena finito di lavargli con tanto, tanto amore nello stanzino delle scope o nel vecchio laboratorio.La bella Pam. Probabilmente era proprio lei il segreto più scottante di tutti. Pam. La perfezione fatta donna, una specie di dea, che quasi tutti adoravano e guardavano con la massima deferenza ma che in realtà per tutto l�anno non era stata altro che la sua umile, lurida e sottomessa schiava felice.Eh già, c�erano proprio tutti: i reali e la nobiltà presente e quella futura, sotto ...
... gli occhi di tutto l�istituto a guardare quello che più che un pranzo era un passaggio di consegne da un re all�altro. Uno abdicava, l�altro veniva incoronato. Se fossero stati nel neoclassicismo settecentesco ci sarebbe stato un pittore in un angolo a dipingere una tela gigantesca che poi sarebbe stata appesa in un museo per commemorare l�evento e tramandarlo ai posteri. Damian sorrise, divertito dall�idea e prese un bel respiro godendosi la bella arietta. Il pittore non c�era, però lo sguardo gli vagò verso un albero, sul lato del grande cortile. All�ombra, da solo, sedeva un ragazzo che ogni tanto lanciava occhiate verso di loro. Il novello idolo contemplò la sagoma di Bobby Harris per qualche secondo e si ritrovò a riflettere su sé stesso e su quanto fosse cambiato. Era diventato uno stronzo? Un bullo? Uno di quelli che odiava? Si fece un esamino di coscienza e decise che non era così. Essere popolari non significava essere bulli: quella era una cosa che non aveva mia sopportato e i suoi amici (quelli veri) la pensavano allo stesso modo. E allora perché non andare da Bobby ed invitarlo al tavolo con loro? Damian rifletté un attimo, pensando alle conseguenze di quel gesto. Se c�era una cosa che la storia di Harris gli aveva insegnato era che gli equilibri di caste sociali a scuola fossero piuttosto fragili. La sua mente geniale analizzò la cosa da ogni angolo, come sempre, prevedendo la reazione del �popolo� a quel gesto. Ne valeva la pena? Neanche per idea. Bobby Harris se ...