La bibliotecaria e il soldato. 2.
Data: 03/07/2018,
Categorie:
pulp,
Autore: Tibet
... consumano. Lui usa lei, lei usa lui e poi contenti si dimenticano. Se trova la giusta magari la rivede la sera dopo, dalla tipa giusta magari tira un paio di boccate di fumo se ce n’è ma nulla di più, né neve né altro. Beve ma, da condizionato com’è, gli riesce difficile lasciarsi andare completamente e non si ubriaca mai, deve restare sempre presente e vigile, ma quanto l’hanno robotizzato nell’addestramento? Lui non è umano in questo. A tarda notte, quasi mattina, rientra e si butta sul letto. Prima di addormentarsi gli viene in mente come sempre che deve fare quella cosa. Decide che la cercherà domani. Butta giù gli antidolorifici e si annulla in un sonno pieno di sogni allucinati, torna in Serbia, in Bosnia, in posti dimenticati da dio e lì muore ancora e ancora. Rimanda ancora e il giorno che si decide a cercarla sono ormai le cinque. Prova un vecchio indirizzo che ha ritrovato fra le sue cose, la portiera gli da indicazione su dove la donna si è trasferita da tempo. Qui preme ripetutamente il campanello senza esito. Aspetta pazientemente appoggiato al muro. Vede avvicinarsi una donna con un bambino. -Sei la moglie di David?- La donna lo guarda interrogativa pur senza rispondere e lui capisce che ha trovato chi cercava. -Mi chiamo Drago, ero un amico di tuo marito…- Lei lo scruta, vede un uomo sui trentacinque, alto, magro e con la barba lunga di due giorni, capelli corti disordinati, gli occhi grigi arrossati, freddi ma non ostili, ha una fasciatura all’avambraccio e ...
... alla mano. -Posso salire? Ti devo parlare…- Entra dopo di lei e da un’occhiata al piccolo appartamento, un soggiorno, angolo cottura, due stanzette e bagno, arredato comunemente. -E’ tuo…? L’appartamento?- -Mio? E con che cosa l’avrei comprato? Sono in affitto…- -Ma la sua liquidazione? La pensione? L'assicurazione? Cosa ti hanno dato?- -Pressoché nulla, ho dovuto combattere per avere una miseria, sostengono che non era più in servizio quando è morto, mi hanno fatto vedere la sua lettera di dimissioni… dicono che è scomparso…- -Bastardi! Effettivamente le abbiamo firmate le dimissioni. Loro le avrebbero usate solo nel caso che ci catturassero per dimostrare che non eravamo più nell’esercito, che eravamo mercenari. Ma certo che è caduto in servizio! Anche se impegnato in operazioni occulte… che bastardi! E c'era l'assicurazione!- -Dicono che forse è morto uscendo di strada… magari ubriaco, caduto in un fiume… che non c’è il corpo…- -Non è vero! Io non c’ero in quel frangente ma è morto durante un’azione! Il suo corpo era irrecuperabile!- Lei piange. Pensa a cosa deve subire ingiustamente. Il soldato non è uso a commuoversi. Il suo cuore è blindato da troppe miserie viste e vissute. -Mi hanno offerto un lavoro alla fine. Bibliotecaria alla caserma della base con uno stipendio da fame e cosa devo subire per mantenerlo? Per poter dare da mangiare al mio bambino? Tu non puoi sapere come mi devo umiliare! A cosa devo sottostare…- -Cosa vuoi dire? Perché…?- -Ho un incarico a tempo, ...