1. Ballando il tango VII


    Data: 04/07/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Alba17, Fonte: EroticiRacconti

    Cucino velocemente qualcosa da mettere sotto i denti: petto di pollo alla griglia e un'insalata, contemporaneamente, preparo la tavola. Tutto di fretta, come voler guadagnare più tempo possibile per stare insieme a te. Impaziente, guardo spesso in direzione del bagno per vedere se stai uscendo. Non vedo l'ora che tu sia di fronte a me, adesso che i nostri sensi sono appagati. Come sarai? Dimostrerai tenerezza? Una briciola d' amore? O sarai quello freddo e composto di sempre? Esci. Vestito solo di boxer e canottiera. Ti vengo incontro. Ti guardo con i miei occhietti lucidi, dritti nei tuoi. Sorridi e mi baci i capelli, poi guardi il cibo pronto sopra al tavolo. Sorpreso mi dici: "certo che sei una che non perde tempo". La tua presenza mi emoziona. Quasi imbambolata, e per scrollarmi da quelle sensazioni, decido di prendermi gioco di te: "Sono giovane e piena di energia, quindi faccio tutto in gran velocità. Sai com'è...". Cogli l'ambiguità nella mia frase e mi rispondi a tono: "Non è detto che le cose veloci siano anche le migliori". "In certi momenti servono, però. Bisogna fare anche in fretta qualche volta, altrimenti all'altra persona vengono complessi strani!"- rispondo facendoti l'occhiolino e alludendo all'incontro precedente e al tuo lasciarmi a bocca asciutta. Dopo un attimo, proseguo: "ma ti capisco, sei vecchio e hai bisogno di tempo". "Spudorata! Ho solo voluto fosse tutto perfetto. E tu, invece di ringraziarmi, me lo rinfacci così... E poi, signorina, io sono per ...
    ... la qualità, non per la quantità. Ma, data la tua giovane età, non mi aspetto tu capisca l'importanza di queste parole". "Perché non ammettere che quel giorno non eri in forma? Sii sincero per una volta"- continuo a punzecchiarti divertita. "Ma che ti prende? - replichi sorpreso - Non ti è bastata la scopata di prima?". Arrossisco per quell'ultima frase, ma mi riprendo subito: "A parte che non servono le parole. Si vede già come sei ridotto, poverino!"- ti dico ridendo e indicando i tuoi boxer. Allunghi la mano per afferrarmi il braccio, scivolo dalla tua presa e comincio a correre per il salotto. Mi rincorri. Mentre scappo da te continuo a prenderti in giro: "dai vieni a prendermi. Ce la fai a correre... vecchietto?". Ti fermi. Hai lo sguardo tra l'arrabbiato e divertito: "Ah se solo mi capitassi tra le mani...". "Sì... peccato però, che prima dovresti riuscire a prendermi!". In quel momento mi avvicino alla cucina per spegnere il fuoco. Approfitti del mio abbassare la guardia, allunghi una mano e riesci ad afferrarmi per i capelli... "Ahia! No i capelli. Così mi fai male!"- mi lamento. Non dici più niente. Mi spingi prepotente nello spazio vuoto tra frigo e la cucina. La faccia appoggiata con forza sul muro, sulle piastrelle fredde. Con una mano afferri le mie e le porti in alto appoggiandomele sulla testa per tenermi ferma. Con il peso del tuo corpo possente blocchi il mio, ben più esile. Mi allarghi con forza una gamba con la tua, e poi fai lo stesso con l'altra. Cerco di ...
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