Sex & Breakfast 1
Data: 05/07/2018,
Categorie:
Sentimentali
Autore: Maks
... relegato in un ruolo marginale e passivo. Quando lei uscì, tornai alla cartella delle sue foto dell'università e di nuovo un freddo sudore mi assalì prima ancora che realizzassi fossero proprio loro, amici di vecchia data... Solo qualche chilo in più per i nordici, non un segno degli anni trascorsi per Sandra, sempre splendida un quei suoi lineamenti duri e armoniosi, racchiusi in un dolce caschetto castano. Foto di ragazzi felici, spensierati, colmi di bellezza... in una parola giovani! Poi ancora un brivido: una festa nel dormitorio studentesco, ecco i tre tra smorfie di ebbrezza con Sandra, in particolare, immortalata nello stesso vestito nero e di pizzo reindossato oggi! Doveva avere un valore simbolico, cosa cazzo legava quei tre, una semplice amicizia o qualcosa di più? Perché continuare a tacermi tutto? Impazzivo di dolore ma allo stesso tempo quella condizione mi eccitava, paradossalmente ravvivava il mio interesse per lei, insinuando in me il sospetto, o addirittura la speranza, che di Sandra in fondo non sapevo tutto come pensavo! Quando il desiderio prese il sopravvento sulla gelosia, le mandai un messaggio: - Amore, come va la cena? Eri strafiga con quel vestitino... Manda una foto come sai tu che piacciono a me! - potevi portarmi a cena fuori tu se volevi vedermi in tiro così! Cibo ottimo... tanto vino e tutti che si girano a guardarmi! - Ma la tipa non si incazza se le distrai il marito? - Ma l'hai vista bene? Ha un seno che io nemmeno in sogno... - sì gran ...
... paio di tette ma tu senza reggiseno sei inarrivabile! Poco dopo mi inviò un loro selfie con la tipa che esibiva una scollatura indecente, mentre stringeva in un caldo abbraccio lesbico mia moglie... Messo a posto la cucina e a ninna la piccola, felice di quel mio ruolo da servo, vodka orange alla mano, mi presi a segare su quel selfie e sulle foto vecchie che avevo beccato, immaginando tra loro atteggiamenti promiscui, scopate a tre, relazioni segretamente intrattenute per anni alle mie spalle... finché il rumore dell'auto e di alcune risate sguaiate non segnalò il loro rientro. Passato qualche interminabile minuto di attesa, che aumentò a dismisura il mio timore che si stesse trattenendo di sotto in chissà quali attività, finalmente Sandra salì a casa, barcollando, del tutto incapace di mantenere il passo furtivo che si era prefissa: - non preoccuparti Amore, non dormo... - Ah cazzo, che dolore queste scarpe! Fanculo, pure la schiena a pezzi, ti prego... un altro massaggio! - Cioè tu esci a divertirti, io torno dal lavoro, mi occupo della casa e della piccola e hai pure delle pretese? La pungolai scherzando, senza nessun tono polemico, adoravo quella condizione di suo dominio - dai, sdraiati, sì così... Tira un po' su questo vestitino - le porsi sul capo del letto il mio mezzo bicchiere di vodka orange che avida buttò giù in un sol colpo. Le massaggiavo il corpo oliato, dalla punta dei piedi fino alle natiche, che accarezzavo sapientemente con movimenti circolari atti a ...