119 - Maria violentata diventa la puttana del gruppo
Data: 18/08/2017,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Etero
Autoerotismo
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
... che sicuramente avrebbero regolato i conti con i bastardi malavitosi in modo autonomo. C�era il pericolo che qualcuno della mia famiglia andasse in galera per omicidio plurimo premeditato. Denunciare il tutto alle forze dell�ordine avrebbe comportato la divulgazione del fatto in tutto il paese e sarebbe stato un disonore!Già la ragazza disonorata sarei poi stata io. Come si dice dalle mie parti �cornuta e mazziata� !!Un mese più tardi non vidi più il mio ciclo mestruale e portai le urine al laboratorio in città che dopo un paio di giorni mi consegnò il referto. Ero incinta, aspettavo un figlio, un povero bambino generato da cinque figli di lurida puttana. Dopo quindici giorni compii diciotto anni e decisi, contro il parere di tutti di tenerlo. Per dimenticare i problemi accettai l�invito di un ragazzo carino e simpatico, figlio del farmacista, e anche se non perdutamente innamorata, feci di tutto per farci l�amore e una ventina di giorni dopo gli dissi che lui e io aspettavamo un figlio. Organizzai con lui, quella che dalle nostre parti si chiama �fuitina� e un mese dopo me lo sposai. Dopo sette mesi nacque �precocemente� il nostro bambino che chiamammo Luca. Era proprio una bellissima creatura e riconobbi subito le spiccate sembianze con uno dei cinque malviventi che mi avevano stuprata. Passarono alcuni anni e a mano a mano che Luca cresceva assomigliava sempre di più a Vincenzo. Così quando mio figlio aveva otto anni un pomeriggio, mentre passeggiavo con lui in centro al ...
... paese, incontrai il bastardo. Lo guardai intensamente e lui scambiò quello sguardo in interesse per lui. Eravamo uno di fronte all�altro e gli dissi di guardare bene il bambino. Lui abbassò lo sguardo e vide la sua fotocopia solo un po� più giovane. Rimase sbalordito e gli chiesi che cosa ne pensasse, lui non parlò, non sapeva, molto probabilmente cosa dirmi. Una frotta di ragazzini qualche metro più in là giocava a pallone in mezzo alla strada, io ne approfittai e mandai Luca a giocare con loro. Rimasi sola con il mio carnefice e lo affrontai a viso aperto dicendogli tutto ciò che mi veniva in mente di dirgli. Lui mi disse che era un peccato che io mi fossi già sposata con un altro, perché lui di me era innamorato, ma visto che in passato avevo sempre rifiutato il suo corteggiamento lui, quella fatidica sera, si era vendicato in quel modo. Fu in effetti veramente un caso, che mio figlio fosse nato proprio grazie al suo seme. Era sempre stato un bel ragazzo e io non lo avevo respinto perché non mi piaceva, lo avevo fatto solo per il fatto che la chiesa, la religione e i miei genitori mi impedivano anche solo di guardare un essere di sesso opposto al mio. Al sud, specie in quei tempi, ma purtroppo succede ancora oggi, le donne contavano meno del due di picche. Dagli uomini, che tutto decidono, siamo sempre state considerate come corpi e carne da usare, indispensabili è vero, ma solo perché, siamo educate fin da bambine a rispettare la loro volontà e i loro desideri e ad essere ...