1. Follie d’amore di altri tempi


    Data: 06/07/2018, Categorie: Sentimentali Autore: Alba17

    ... abbraccia in una stretta sincera mentre un "grazie di cuore" esce dalle sue labbra. La mia rabbia svanisce. Quasi le perdono tutto. Le dico decisa: “Troppo facile cavartela con un grazie. No cara mia, tu devi raccontarmi tutto quello che hai combinato ieri sera. Valeva veramente la pena metterti e mettermi in pericolo?" Lei, con gli occhi che le brillavano rispose di sì. "Ci vediamo dopo lezione,- mi dice- e ti racconterò tutto." Scappa, mentre le dico che deve raccontare davanti a tutte quelle della mia camera. Il pomeriggio vado da Elsa. Capisce subito il motivo per il quale sono andata lì, si mette a ridere e mi segue in camera mia. Una volta giunte sul posto, mentre le mie compagne assistono, chi sedute ai letti, chi sdraiate, la metto in centro della stanza e la obbligo a raccontare. Elsa è in quarta superiore, noi siamo in terza, ma tutte quante della mia camera siamo venute in questo collegio solo quest'anno, quindi siamo novelle. Elsa comincia a raccontare, con la voce piena di entusiasmo, gli occhi che brillano di una luce mai vista, lei aveva fatto l'amore. Era venuto il suo ragazzo a trovarla il giorno prima, e sapendo che nessuno le avrebbe dato il permesso, era andata via di testa sua. Erano andati in un albergo. Avevano dormito lì, tutta la notte. Era così piena di emozione mentre raccontava, che noi tutte pendevamo dalle sue labbra. La ascoltavamo emozionate, con gli occhi sognanti, aspettando che da qualche parte ci fosse un ragazzo adatto a noi che ci ...
    ... avrebbe fatto fare pazzie e che ci avrebbe liberato da questa prigione. Interruppi il suo racconto dicendole: “Ma io ieri sera ti ho vista. Tu c'eri in mensa. Hai mangiato a tavola con me. Le porte del collegio chiudono alle 19.00. Tu, alle 20.00 stavi cenando. Come hai fatto ad uscire? Quando poi?" Elsa mi sorride maliziosa facendomi l'occhiolino: “Per oggi ho raccontato abbastanza."- e mentre mi prende per mano, ci avviamo verso l'aula studio, dove a quell'ora non c'è nessuna oltre noi due. La guardo interrogativa per capire cosa vuole fare, mentre mi sbatte in faccia un: "Sono uscita dalla finestra.” "Cosa hai fatto?"- le chiedo incredula. "E si, hai capito bene. Sono uscita dalla finestra."- ripete divertita "Dalla finestra del terzo piano? Impossibile! Come hai fatto?" Trema tutta mentre racconta di nuovo la sua avventura. Racconta come ha legato le lenzuola di tutti i letti una ad una fino ad arrivare per terra, di come era scesa arrampicandosi, della paura che aveva avuto di cadere, ma poi tutto era finito liscio. "Tu sei matta Elsa! Sei proprio matta! Io adoro le pazze come te, e siccome non riesco a fare follie, vivrò la tua mentre me la racconti. Nel frattempo ti coprirò ogni volta che servirà. Ti chiedo solo un favore: esci dalla porta perché non voglio raccogliere i tuoi pezzi.” Ride mentre ci abbracciamo di nuovo. In quel momento la voce della coordinatrice: "Queste due si assomigliano moltissimo. Sembrano due gocce d'acqua. Non si sa quale papà, se di Elsa o di Alba, ...