Maledetta guerra
Data: 07/07/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: benves
... vediamo se qualcos'altro scappa fuori”
A quelle parole il terrore prese il sopravvento, non avevo mai avuto l'opportunità di baciare un ragazzo ed ora, minacciano di togliermi i sogni; avrei voluto morire pur di non subire quello scempio ma non potevo. Anche io ero tenuta, dal più giovane del branco, che al minimo movimento mi mostrava con orgoglio il suo mitra. Ero terrorizzata, impietrita.
Il capo branco fece un cenno al più grasso dei suoi uomini che la stavano tenendo, il quale iniziò a toccare mia madre.
Senza rispetto le strizzò le aureole fino a farla urlare, poi senza ritegno le caccio un dito nella fica senza inumidirlo; capiì che le stava violando anche l'ano dall'agghiacciante urlo che cacciò mentre aveva quella manona sulla sua fica. Vidi la manona la stava penetrando con quelle dita sporche, contemporaneamente in entrambi gli orifizi.
Iniziò una masturbazione che andò avanti un tempo infinito, mia madre piangeva non so se più per l'umiliazione od il dolore.
Mio padre assisteva immobile ed io ero sempre più paralizzata.
La fecero inginocchiare, il capobranco tirò fuori il suo uccello e lo avvicinò alla bocca di mia madre, la quale si rifiutava di farlo entrare. Le fu tappato il naso ed a quel punto, non riuscendo a respirare fu gioco facile farle aprire la bocca ed ottenere il risultato voluto.
Mentre spompinava quella bestia, da dietro l'energumeno lardoso, tirò fuori il suo lurido uccello e, senza rispetto, lo cacciò in fica a mia madre ...
... provocandole nuovamente un urlo, che a breve si trasformò in pianto.
La stavano violentando !
Le mani dei due martoriavano i seni della povera mamma, quella scena di violenza selvaggia ed inaudita neppure nei miei peggiori incubi l'avevo immaginata.
Passò del tempo, i due aguzzini ancor di più a spregio soddisfarono le loro voglie venendo dentro mia madre, con grugniti di apprezzamento e soddisfazione, lasciandola a terra gocciolante di sperma.
Il capobranco a quel punto mi guardò e rivolgendosi al più giovane dei suoi che mi stava tenendo fece cenno di portarmi verso di lui.
Ero impietrita e terrorizzata, riuscii appena a dire “Ma... io sono ancora vergine! “ balbettando.
Lui scoppiò in una grassa risata degna delle migliori barzellette.
“Ahahah, come il nostro soldatino” ed indicò nuovamente colui che mi stava tenendo dietro e che evidentemente era anch'esso vergine.
“La tua prima conquista e per di più inesplorata, contento?” disse sogghignando all'imberbe soldato.
“va bene, giocherete alla pari, anche lui è vergine, sarà lui ad essere il primo”
Avrà avuto forse 18 anni ma quella divisa lo rendeva più grande.
Fui afferrata da un altro uomo e posta davanti al soldatino imberbe.
Le sue mani inesperte iniziarono a spogliarmi. Notavo dai suoi pantaloni crescere il suo desiderio e rabbrividivo a ciò che da lì a poco mi sarebbe accaduto. Immaginavo nei miei sogni la prima volta col mio principe azzurro, romantico e dolce ed invece stavo per essere ...