Il prete ii - parte 2
Data: 09/07/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: foxtied
... a quando lo tolgo per usarti sessualmente.
Confido comunque nella privacy e nel fatto che le riprese restino a nostro uso strettamente personale. Se sei disponibile ti aspetto venerdì sera, verso le 19”.
Soddisfatto della risposta, accetto la data proposta: “Allora va bene, ci vediamo venerdì sera”.
Arriva il venerdì… sono abbastanza eccitato dalla prospettiva dell’incontro: verso le 17 faccio una doccia, mi preparo e alle 18.30 esco per raggiungere la parrocchia. Parcheggio la macchina fuori dal cortile della chiesa e mi avvio verso l’entrata. Il portoncino degli uffici è chiuso, quindi suono al citofono della segreteria… Mi risponde direttamente lui che poi mi apre facendo scattare la serratura. Entro e mi avvio per il corridoio, verso l’ufficio… Ci salutiamo e noto subito che stavolta anziché la tuta come la volta scorsa, indossa la classica tonaca nera: “Buonasera… è un piacere vederti caro. Sei pronto?” – “Si, se sei pronto tu… mi raccomando le regole” – “Stai tranquillo… ho tutto l’interesse perché i nostri incontri durino nel tempo, senza problematiche. Hai portato quanto necessario per le riprese?” – “Si, ho tre videocamere e due cavalletti estendibili nello zainetto” – “Bene… al resto ho provveduto io. Mi sono permesso di reperire qualche giocattolo…” – “Di che tipo?” chiedo… “Un paio di vibratori, anelli per il pene, un apparecchio per stimolazione elettrica, pinze per capezzoli e poi ovviamente corde e diversi tipi di bavagli… ovviamente non dovremo usare ...
... tutto subito, andremo per gradi, soddisfacendo il reciproco piacere” – “Ok… usiamo la stanza del custode?” – “Si, possiamo andare da subito, la parrocchia è chiusa e non c’è più nessuno. Quanto puoi trattenerti?” – “Non ho impegni, posso anche fermarmi tutta la notte” – “Benissimo. Essendo venerdì, domani ci sono le messe del sabato, ma se vuoi, la prossima volta, potremmo vederci di giovedì e fermarti due giorni…” – “Vediamo come va, poi eventualmente ne possiamo discutere” – “Va bene, andiamo allora… Vuoi fare una doccia?” – “L’ho appena fatta a casa…” – “Perfetto, sappi comunque che, all’occorrenza, il bagno è funzionale”.
Lo seguo per il corridoio, procedendo dunque verso la stanza del custode al piano interrato, la stanza che diventerà la camera di tortura per le prossime ore. Sono abbastanza eccitato.
Scendiamo per una scala e vedo che lui ha cura di richiudere a chiave la porta dietro di lui, proseguiamo per un corridoio abbastanza lungo, fino alla porta di una stanza: la apre e, appena entrato, accende la luce facendomi strada… entro e mi guardo intorno mentre sento lui chiudere a chiave. La stanza è molto grande… le pareti in mattoncini sono ricoperte di pannelli fonoassorbenti, cosa che mi aveva detto, essendo precedentemente adibita a sala prova del gruppo musicale della parrocchia; c’è un letto a due piazze sul quale è presente solo un materasso nuovissimo, un tavolo molto grande, di quelli antichi e poi un divano in pelle. Ci sono diverse sedie distribuite ...