1. UN LAVORO PER IL FIGLIO DI LIVIA 2


    Data: 10/07/2018, Categorie: Maturo Autore: francescocesarini, Fonte: xHamster

    ... forte “ Noooooo… Ahhhh….” Mi fermai, rimase con la testa all’indietro ansimando….. mi sbottonai i calzoni, li lasciai cadere e li sfilai aiutandomi con i piedi, via i mocassini, sfilai lo slip già abbassato, la camicia era già aperta, finii di sbottonala e la tolsi…. Lei continuava ad ansimare, si era tirata a sedere sul tavolo … le tirai giù la lampo del vestito e glielo sfilai dalla testa…. Anche il reggiseno era nero, lo slacciai, sfilato e lanciato sopra il divano come avevo fatto con il vestito……. Pensava forse che finalmente l’avrei fottuta, stava per scendere dal tavolo, la fermai “Ti dico io cosa devi fare…. Non è ancora il momento di fotterti…..” e la spinsi giù a distendersi supina sul tavolo, le gambe penzoloni…… mi inginocchiai tra le sue gambe aperte, avevo quella figa pelosa, bagnata, davanti i miei occhi, le aprii le labbra con le dita e misi la lingua in quel laghetto…. Leccavo la figa , muoveva la testa a destra e manca, puntava i piedi sul tavolo serrando le cosce attorno alla mia testa, la presi con una mano alla gola, le afferrai una tetta con l’altra continuando con la lingua a colpirle il clitoride, puntò il sedere sul tavolo inarcandosi tutta, si muoveva alzando il culo e puntando i piedi sul tavolo mentre io continuavo a leccarle con ampi colpi di lingua il clitoride, allargai le labbra e le infilai la lingua dentro. Stavolta prese davvero a gridare “Ahhh. Noooooo. Ahhhh. Ohhho, ahaaa…” delle grida secche, , anche gutturali, le mani avevano ancora ...
    ... afferrato i bordi del tavolo e ad ogni grido inarcava la schiena e girava la testa a destra e sinistra, i capelli scarmigliati….. tornai al clitoride, bello turgido, lo strinsi tra le labbra, non si trattenne più e lancio un grido peggiore degli altri e venne decisa, vibrando tutta, stringendo le cosce intorno alla mia testa, piegando le ginocchia e alzando le gambe …. Strinse per diversi secondo, continuando a rantolare, la mia testa prigioniera tra le sue cosce, il profumo ormai coperto dagli odori del suo orgasmo….. alla fine allentò la presa, con calma , rilassandosi sul tavolo, il respiro ancora veloce…. Mi alzai in piedi, il cazzo era un palo diritto, che con la sua cappella scoperta sembrava chiedermi quando diavolo lo infilassi dentro quel buco fradicio. “ Adesso è ora di portarti su un letto, troia” dissi tirandola su per le braccia e tirandola verso di me per prenderla in braccio, lei avvinghiò le gambe intorno ai miei fianchi e le braccia intorno al collo, la testa abbandonata sulla mia spalla. A quel chiamarla troia mi aveva guardato senza dir nulla ma gli occhi dicevano che non poteva far altro che la troia….. la portai in camera da letto, la scaricai di traverso sul letto , lei si tirò indietro con la schiena in mezzo al materasso cosi da farmi spazio davanti a se, poggiai le ginocchia sul letto, aprì le gambe, il cespuglio era finalmente li davanti al mio cazzo infoiato, mi abbassai sopra di lei le presi le braccia gliele alzai sopra la testa e la tenni cosi ferma, ...