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Lontani ricordi - il motoraduno (seconda parte)
Data: 10/07/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: ghibellino
... guadagnarci”. “Però non ti ha assecondato fino in fondo…” “No. L’altro sarebbe stato anche disponibile, ma lui non ha voluto saperne. Ma quando si sarà abituato all’idea di infrangere un tabù, sono sicura che gli piacerà”. Nel frattempo la tavolata si era spopolata: qualcuno era già partito per tornare a casa, tra questi Buffalo Bill; qualcun altro era andato a dormire perché al mattino sarebbe partito presto. “Porta a nanna tuo marito, ci vediamo alla mia tenda tra mezz’ora. Intanto ne parlo a Walter. Se lui non fosse d’accordo dovrai accontentarti di me…”. “Cerca di convincerlo. O tutti e due, o nessuno.” Detto questo si alzò, salutò con ampi gesti i superstiti della tavolata, raccolse quel che restava del marito e si avviarono faticosamente in direzione della loro tenda, che fortunatamente non era lontana. A Walter non era sfuggito che qualche trama doveva essere alla base del fitto parlottare tra me e la mia vicina di posto. Dopo che lei se ne fu andata con il marito mi guardava con aria interrogativa, ma troppo educato e discreto per fare domande. Non mi sembrava il caso lì a tavola di mettermi a informarlo degli ultimi sviluppi, che peraltro mi divertivano e mi intrigavano. Mi limitai a comunicargli la mia intenzione di andarmene e di raggiungermi alla tenda di lì a cinque minuti. Mi alzai, salutai la bella compagnia, qualcuno più entusiasta mi gridò dietro un “ci vediamo l’anno prossimo”. Mi sedetti appoggiato al solito tronco del platano in attesa di ...
... Walter, che non tardò oltre i cinque minuti convenuti. Si sedette accanto a me e mi offrì una sigaretta. La presi e me la feci accendere. Walter appoggiò una mano all’interno della mia coscia. Era un chiaro invito per quello che voleva non appena fosse finita la sigaretta. Lo misi al corrente di tutto il contenuto della mia conversazione con la morettina e della sua intenzione di mettersi tra noi come spettatrice e molto probabilmente come attiva partecipante. Ritirò la mano dalla mia coscia, tirò due boccate nervose alla sigaretta e la buttò via restando in silenzio. “Qualcosa non va?” domandai. “Non so… non me lo aspettavo. Io non desidero un’altra donna che non sia Irene. Non saprei come raccontarglielo. Una cosa è prendersi una distrazione sessuale con un uomo; altra cosa è scopare un’altra donna. Irene non capirebbe.” “Ma tu non scoperai. Lei ci guarderà mentre noi due facciamo dei giochi sessuali tra uomini. Se poi vorrà essere scopata potrò sempre farlo io”. Nella semioscurità guardavo il suo viso di ragazzo timido dietro i suoi occhiali da professorino. Era perplesso e combattuto. “E poi puoi anche non raccontarlo a Irene. Qualche innocente segreto giova a una coppia. In fondo tu sai di non tradirla.” Restava in silenzio, avevo l’impressione che il mio ragionamento aprisse una piccola fessura nella sua incertezza. “Ma quello che conta è” insistetti “stabilire se tu lo desideri davvero, questo incontro. Se ti intriga questa nuova esperienza. Se lo ...