1. Lontani ricordi - il motoraduno (seconda parte)


    Data: 10/07/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: ghibellino

    ... desideri Irene capirà di sicuro, se glielo racconterai; perché ti ama e siete una sola anima. Siete molto fortunati.”
    
    Usavo le parole che lui aveva adoperato per descrivermi la profondità del suo rapporto con Irene. Ancora una volta Walter riuscì a sorprendermi. Dopo qualche lungo attimo di silenzio sbottò in una risata, mi affibbiò una cameratesca pacca sulla coscia e disse:
    
    “Ma sì! Hai ragione! A chi faccio del male? Cosa tolgo a Irene? Che differenza fa se stasera a noi si aggiunge una gattina in calore? Mi piace l’idea di esibirci di fronte a una donna che ci guarda e si eccita a guardarci. Guarda, solo a pensarci, guarda cosa mi è successo.”
    
    Mentre diceva così si abbassò la cerniera e si tirò fuori il piccolo membro in piena erezione.
    
    “State cominciando senza di me?”
    
    La voce della morettina cremonese ci arrivò da dietro. Stava venendo verso di noi e aveva visto il gesto di Walter, anche se forse non aveva compreso le sue parole, pronunciate a bassa voce. Walter si ricompose rapidamente; anche se non potevo vederlo ero sicuro che fosse diventato rosso come un sammarzano. La donna venne a sedersi di fronte a noi, con le gambe incrociate all’indiana. Indossava solo una lunga camicia da uomo e anche al buio si intravedeva che là sotto non c’era biancheria di sorta.
    
    “Tuo marito sta dormendo?” le domandai, forse inopportunamente; ma un po’ temevo di vederlo arrivare a guastarci la festa, che si preannunciava scoppiettante
    
    “Dorme come un bambino, adesso. ...
    ... Ma ho dovuto coccolarlo un po’, prima.”
    
    “E in che modo l’hai coccolato?” chiesi, pensando di avere già indovinato la risposta.
    
    “Gli ho preso in mano il suo cazzo e l’ho masturbato mentre gli raccontavo che non appena lui si fosse addormentato sarei andata ad assistere allo spettacolo di due maschi che si scopavano. Anche lui avrebbe voluto essere con noi, ma l’ho convinto che non era in grado di fare nulla. Gli ho promesso che domani mattina gli racconterò tutto nei minimi dettagli. L’ho fatto godere, poi si è addormentato di colpo. Chissà che sogni starà facendo adesso”.
    
    Rise brevemente, una risata di gola, roca e profonda. Poi rivolta a Walter:
    
    “Perché non continui a fare quello che stavi facendo quando sono arrivata?”
    
    Walter ebbe un attimo, solo un attimo di esitazione, ma la sua eccitazione era cresciuta ed era più forte di qualsiasi remora. Si aprì nuovamente i pantaloni e fece uscire il membro eretto, poi prese ad accarezzarlo delicatamente. La donna si protese in avanti per osservare meglio nella penombra, fece scivolare una mano dentro la camicia per accarezzarsi i seni. La temperatura tra noi si faceva incandescente, usai il mio ultimo sprazzo di ragione per entrare nella tenda di Walter, prendere il suo materassino e trasferirlo nel mio igloo, più spazioso e disponibile ad accogliere le evoluzioni erotiche di tre persone. Mi denudai e aspettai l’arrivo dei miei complici, osservando attraverso l’apertura i due che stavano guardandosi, toccando ciascuno ...
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