1. Ripetizioni a casa


    Data: 11/07/2018, Categorie: Etero Autore: Alba6990

    ... da letto. "È qua che vuoi farlo?" Chiese lui con un sorriso mentre le infilava la lingua in bocca. Quel bacio non aveva niente di romantico o sentimentale. Era una specie di lotta di lingue e labbra, in una contorta danza passionale e carica di lussuria. Quelle labbra carnose, morbide, rosse...gli ci volle solo qualche secondo per sentire che le voleva su quell'erezione pazzesca che non riusciva ad essere contenuta neanche dai pantaloni: "Avanti...volevi fare ripetizioni? Adesso mi fai vedere come te la cavi nell'orale. In ginocchio." Camilla ubbidì senza neanche rispondere. Amava quel suo tono autoritario, come a voler dire in continuazione che lui fosse il capo e lei dovesse ubbidire ad ogni suo comando. Le mani di Camilla si muovevano freneticamente sui pantaloni per liberare quel tanto bramato palo di carne che, talmente era eretto e costretto nel tessuto, una volta liberato quasi le rimbalzò sul viso. Non perse tempo in giochetti, sapeva che a lui piaceva quando lei era vorace, quando il suo comportamento ricordava quello di una presa dal marciapiede. Cosa le riuscisse a fare quell'uomo non lo sapeva neanche lei, pensò con la sua asta nella sua bocca. Fin da subito lei ne era stata attratta e il suo modo di fare così sicuro di sé, di un uomo che sa quello che vuole e sa come ottenerlo aveva solo accelerato l'inevitabile. Entrambi avevano quella scintilla di lussuria negli occhi che non tutti avevano. E Roberto lo sapeva. Dio, se lo sapeva. Mentre lei stava ...
    ... inginocchiata in quella camera da letto a fargli un pompino magistrale, pensava che di ragazze del genere non ne aveva mai conosciute, che quella ragazza avrebbe potuto farlo morire di piacere. Quella lì se la sarebbe ricordata fino alla fine dei suoi giorni, non si meritava di stare nel mazzo insieme alle altre. Sentiva il membro coccolato dalla sula lingua e quasi plasmato da quelle sue labbra carnose. "Ohh...Cristo..." non riusciva neanche ad articolare una frase di senso compiuto. Si limitò a farselo succhiare per ancora qualche minuto prima di poter riuscire a dire: "Voglio che mi vieni sopra." Si tolse dalla presa di lei per sedersi sul bordo del letto, gambe leggermente divaricate con il pene lucido che puntava la sua meta. Camilla non se lo fece ripetere due volte, durante tutta la durata del pompino si era masturbata con la mano libera e il risultato del suo lavoro venne reso evidente da quanto il cazzo affondò dentro di lei con la stessa facilità con cui si infila un coltello nel burro. Roberto gemette e socchiude gli occhi. Cazzo, lei lo accoglieva ogni volta dentro di sé a regola d'arte, in quel dolce buco caldo, bagnato, accogliente. Camilla era seduta sopra di lui, dandogli le spalle, le gambe oscenamente aperte per consentirgli di toccarla mentre si donavano piacere l'uno all'altra. Lei praticamente saltellava e ad ogni affondo le sfuggiva un urlo, un gemito di puro godimento. "Ma guarda come godi...ti piace proprio fare la puttana...è da mesi...che sei il mio sborratoio ...